PALERMO – Che la comunicazione istituzionale di Palazzo delle Aquile non godesse di buona salute, era ormai cosa nota. Ma adesso nelle pieghe dei rinnovi di contratti per gli esperti del sindaco si inserisce anche la Corte dei Conti: una vicenda che risale a queste ultime settimane e che sta prendendo una piega del tutto inaspettata. Ma andiamo con ordine.
Il sindaco Orlando, a inizio anno, avrebbe voluto rinnovare gli incarichi di esperto a due dei suoi più stretti e storici collaboratori: Pietro Galluccio, in qualità di esperto per la comunicazione, e Donatella Gariffo, in qualità di esperta per le relazioni internazionali. Una cosa che sembrava ormai fatta, con tanto di disciplinari già firmati da parte dei due collaboratori, ma il primo cittadino si è dovuto fermare di fronte alle obiezioni degli uffici comunali che hanno chiesto un parere alla Corte dei Conti.
E la magistratura contabile ha messo nero su bianco, in un apposito parere, la sua contrarietà al rinnovo dei contratti in base al decreto 165 del 2001, nel quale i giudici fanno rientrare anche gli esperti, per i quali non è prevista espressamente la possibilità di rinnovo. Il problema, però, è che il rinnovo c’è già stato: Galluccio e Gariffo hanno ricevuto un primo incarico nel 2012, poi confermato nel 2013. A questo punto è stato lo stesso Galluccio, che con una nota inviata alla Corte dei Conti e agli uffici comunali, ha chiesto di sapere se il rinnovo del 2013 sia stato legittimo o meno.
Un bel pasticcio: se i rinnovi non erano ammessi, com’è stato possibile rinnovare gli incarichi nel 2013? Una domanda cui dovrà rispondere la Corte dei Conti e che vede in ballo cifre non altissime (circa 30.000 euro lordi annui), ma che ora qualcuno potrebbe esser costretto a rimborsare alle casse comunali.
IL COMMENTO DI MARCHESE
“Il quesito posto trova riscontro nella data di entrata in vigore delle norme”, replica il capo di Gabinetto Gabriele Marchese.