La voce è stanca. E’ una voce che ha attraversato una lunga battaglia per svettare vittoriosa nella giornata che potrebbe decidere la guerra. Giuseppe Lupo, il trionfatore delle primarie, affronta una delle sue prime interviste da segretario del Pd in pectore, con le ombre della stanchezza addosso. Ma le idee, in compenso, sono nitide.
Segretario, buongiorno. Almeno, molti lettori del nostro giornale la chiamano già così.
“Non mi pare strano. I dati delle primarie parlano chiaro”.
Che dicono i dati?
“Che ho preso circa ottantamila voti, ventimila in più del secondo, venticinquemila in più del terzo”.
Dunque?
“La gente ha scelto, l’indicazione è netta. Sarebbe assurdo non tenerne conto, dopo averla chiamata alle urne”.
Tanta gente ha scelto.
“Tanti, sì. Una grande partecipazione in un momento complesso per noi”.
Com’è stata la campagna elettorale?
“Aperta, anche aspra. Io ho puntato sui contenuti. E’ tempo di riannodare il filo di un’opposizione seria, soprattutto in Sicilia”.
E gli altri?
“Ma sì, pure loro…”.
Non è che adesso vi metterete a litigare?
“I nostri elettori vogliono sintesi e armonia. Litigare sarebbe da irresponsabili”.