“La grande sete della Sicilia”| tra siccità e scandali - Live Sicilia

“La grande sete della Sicilia”| tra siccità e scandali

L'iniziativa è stata organizzata dall'associazione "Libera".

CATANIA – Un convegno per affrontare le carenze del sistema idrico regionale. Lo ha voluto l’associazione Libera, insieme con Carovana dell’Acqua e Banca Etica, come tappa culturale e sociale verso le manifestazioni del 21 Marzo in ricordo delle vittime di mafia. Presenza fortemente attesa al convegno, anche quella di Salvatore Cocina, direttore dell’ Ufficio Speciale per la Differenziata. Le richieste comuni ai vari movimenti locali che si battono in nome dell’acqua pubblica, o perlomeno gestita con onestà, riguardano sul piano istituzionale un incremento dei protocolli di legalità e la loro applicazione, oltre che il monitoraggio dei gestori.

Sul piano strutturale si chiedono collaudi e manutenzione degli invasi, realizzazione di depuratori a norma e di ulteriori sistemi di recupero delle acque meteoriche. Le condizioni talvolta disperanti dell’approvvigionamento d’acqua nelle varie provincie siciliane sono state dibattute da esponenti dei vari comitati locali, accolti per l’occasione dall’Ateneo catanese. In apertura, il professore Nunzio Famoso ha ribadito in un breve excursus “multidisciplinare” la centralità storica e naturale dell’acqua, e la sua gestione spesso distorta, monopolistica, ribadendo i danni dell’egemonia privata in Sicilia. “Una situazione pirandelliana”, ha ribadito il moderatore Renato Camarda: paghiamo per l’approvvigionamento idrico prezzi tra i più alti in Italia, col servizio di fornitura peggiore. Un problema variamente declinato: in provincia di Caltanissetta, si è diffuso a raccontare Giuseppe Firrone (responsabile del Tavolo Tecnico per l’Acqua), la locale società idrica opererebbe fuori dai termini del contratto, servendo appena il 20% della provincia.

Quanto ai depuratori, “il 30% della città sversa all’aria aperta. Su 26 impianti di depurazione, 6 sono inattivi e 20 insufficienti”. “L’appoggio del M5S ha permesso almeno la restituzione di parte del canone ai cittadini che ne facevano richiesta”. Caltanissetta risulta infatti avere scarse fonti idriche, acquistando il 98% dell’acqua necessaria, peraltro con una dispersione idrica del 35%. In provincia di Messina, ha riferito l’assessore all’Ambiente Daniele Ialacqua, l’approvvigionamento idrico è stato funestato dalle frane nella zona di Calatabiano tra 2015 e 2016: un fronte di dissesto idrogeologico nei pressi di Forza d’Agrò rischierebbe adesso di travolgere un’ampia porzione della tubazione. Questa, peraltro, versa in condizioni critiche. “Il 50% delle condutture perde, o per la vetustà o perché l’acqua finisce altrove, diciamo”, ha sottolineato Ialacqua, ricordando la “sete” degli anni ’60-’70 nella città dello Stretto.

“Dobbiamo finirla con questo scandalo, che in Sicilia l’acqua sia gestita da mafiosi e multinazionali” Pensiero ovviamente condiviso dall’uditorio. Dalla provincia di Agrigento Salvatore Licata, membro del coordinamento Titano, ha delineato un quadro  di dilagante illegalità (76 gli indagati della Girgenti Acque) : dall’affidamento dell’appalto per le acque, avvenuto in circostanze quantomeno non democratiche, ai turni di distribuzione impensabili, passando per un uso praticamente nullo dei depuratori. Notevole anche qui la dispersione idrica. “Si lamenta ovunque il fatto che l’UE ci abbia sanzionato già due volte per 180 e 63 milioni di euro ed altre istruttorie sono in corso, proprio perché molti degli impianti di depurazione dell’ isola non sono in linea con quanto prevede la Direttiva Europea.

Da parte della Regione non abbiamo visto nessuna iniziativa a contrasto di tale fenomeno”, ha affermato Licata. L’avvocato Andrea Bonaccorso, da Legambiente, si è soffermato sul ruolo rilevante di enti ed associazioni ambientaliste nella tutela delle acque locali, e sull’esigenza che questi possano costituirsi parte civile nei processi per reati ambientali. “L’attuale Testo Unico Ambientale prevede invece che solo lo Stato possa costituirsi parte civile: siamo andati incontro ad un processo di centralizzazione del diritto ambientale che però non risolve i problemi”. Il dottor Luigi Pasotti ha quindi chiarito il ruolo dell’Osservatorio delle Acque, essenziale nel quantificare i volumi idrici disponibili, a partire dal ciclo idro-geologico e quindi raccolti nei bacini o presenti nelle falde sotterranee. “E’ in corso in Sicilia la creazione di un osservatorio permanente delle acque: dovrà regolamentare i vari scenari che caratterizzano la distribuzione delle acque, regolamentando i casi critici”, ha detto Pasotti, “l’informazione sulle risorse idriche è un punto di partenza essenziale”.

Al termine degli interventi Antonella Leto ha riassunto i temi trattati, focalizzando quindi l’attenzione sul problemi della legittimità degli appalti. “Riteniamo che la Regione sia venuta meno al suo ruolo di garante, anche per la questione depuratori le autorità competenti non si sono mosse. D’altronde sulla necessità dell’acqua pubblica si sono pronunciati nel referendum del 2011 il 53% degli italiani”. Un dato inequivocabile. Da parte dell’esponente della Regione, al termine dei vari interventi, un confronto realistico e disincantato. “Quella dell’acqua è un’emergenza sommersa rispetto a quella più manifesta dei rifiuti. Parlo spesso con i sindaci, che non ne hanno idea e non sanno come muoversi”, ha ammesso Cocina, “il problema è e va risolto a livello di governance, dove purtroppo non vedo segnali di movimento. Non c’è una classe politica preparata all’emergenza”. Condivisibili le richieste avanzate dall’associazione Libera, a detta del dirigente, che ha affermato di volerle sostenere. A quali richieste potrà rispondere, nell’immediato, la Regione? “Per cominciare possiamo rivedere le procedure di assegnazione degli appalti”. Un tema caldissimo, dal quale potrebbero dipartirsi varie soluzioni.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI