La guerra Eas/Siciliacque |Il Tar: "Giusto il taglio del canone" - Live Sicilia

La guerra Eas/Siciliacque |Il Tar: “Giusto il taglio del canone”

L'anno scorso la Regione aveva ridotto il compenso versato dalla società al vecchio ente acquedotti. Che si è rivolto ai giudici amministrativi, ma ha perso: "Quello sconto ridurrà i costi delle bollette per i siciliani".

La sentenza
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PALERMO – Il Tar dà ragione a Siciliacque nella disfida con l’Eas per i costi dell’acqua. Perché il pagamento del canone dalla prima alla seconda “ha perso la sua ragione di essere”. E l’effetto è un risparmio in bolletta per i cittadini. Il tribunale amministrativo, infatti, ha respinto il ricorso dell’ex Ente acquedotti contro la decisione della Regione di tagliare i canoni, per uno sconto che lo stesso Eas aveva quantificato in cento milioni: l’azienda, difesa da Alberto Stagno d’Alcontres e Carlo Comandé, ha dimostrato che lo sconto “non determina alcun vantaggio in favore di Siciliacque, riflettendosi esclusivamente sull’abbattimento della tariffa dovuta dagli utenti”.
Il “casus belli” era contenuto all’articolo 4 di un decreto del 27 gugno 2014 firmato dall’ex dirigente generale Marco Lupo e dall’ex assessore all’Energia Salvatore Calleri. Con quell’articolo si approva il “piano economico e finanziario proposto da Siciliacque spa con la nota del 30 aprile 2014”. Cosa prevede quel Piano? La revisione del canone che la spa riconosce all’Eas (società al centro di una infinita liquidazione) per svolgere la vendita all’ingrosso dell’acqua. Un canone frutto della volontà di cedere le funzioni di raccolta e vendita dell’acqua, appunto, una volta svolti dall’Eas, alla società privata. Una cessione che risale al 2004, frutto di un bando internazionale che prevedeva, però, a carico della società vincitrice, appunto, quel “canone” per utilizzare la rete degli acquedotti.
Per i giudici della terza sezione del Tar di Palermo – Nicola Maisano nelle vesti di presidente facente funzioni ed estensore, Aurora Lento come consigliere e Lucia Maria Brancatelli come referendario – “l’Eas non è mai stata proprietaria del sistema acquedottistico, ma un semplice gestore di beni che, in buona parte, sono ora stati dati in gestione a Siciliacque e, per la restante parte, è prevista la loro materiale riconsegna alla Regione”. Insomma: il taglio va bene. E i siciliani potranno risparmiare.

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