PALERMO- Su 1680 questionari compilati dagli studenti di sette regioni tra Nord e Sud Italia sono 829 i giovani (il 49,35 per cento) che ritengono la mafia più forte dello Stato. E’ uno dei risultati emersi dall’annuale rilevazione del centro studi Pio La Torre di Palermo sulla percezione della criminalità organizzata nell’ambito del progetto educativo antimafia. “Soltanto il 13,15 per cento del campione si mostra fiducioso in una maggiore forza dello Stato, e circa il 28 per cento li ritiene ugualmente forti; 157 giovani, invece, non prendono una posizione”. “Non possiamo ignorare che circa il 45 per cento degli studenti ritiene che la mafia non potrà mai essere sconfitta e metà di loro pensa che vi sia un rapporto molto forte tra mondo della politica e organizzazioni criminali – spiega Giovanni Frazzica, ricercatore del centro Pio La Torre- e in questo raggruppamento molti riconoscono nella mafia un freno per lo sviluppo virtuoso delle aree più depresse”.
Le rilevazioni sul rapporto tra mafia e politica sono state sviscerate da Raffaella Milia, ricercatrice di Sociologia all’università di Palermo:”Alla domanda su quanto fosse forte il rapporto tra mondo politico e fenomeno mafioso, circa il 55 per cento ha risposto molto forte, il 42 per cento abbastanza forte, debole o inesistente solo un campione esiguo. Una connivenza confermata da una media negli anni di circa l’80 per cento delle risposte alla questione ‘le organizzazioni mafiose sono piu’ forti perché si infiltrano nello Stato”. “Probabilmente, anche l’inchiesta degli ultimi anni sulla trattativa Stato – mafia può aver contribuito ad alimentare tale sfiducia nelle istituzioni. Ciò – conclude Milia – provoca un allarmante allontanamento dalla classe politica da parte dei giovani”. Tra gli studenti, alla domanda su ‘quanto pensi sia diffusa la mafia nella tua regione?’, quasi l’83 per cento, quindi non solo siciliani, ha risposto ‘molto’ o ‘abbastanza’. Il 66 per cento discute l’argomento con i docenti, il che evidenzia che in altre sedi ciò avviene assai meno. I rimedi? “Sicuramente oggi c’é un’azione di contrasto più efficace alla criminalità organizzata – spiega il sociologo Nino La Spina, del comitato scientifico del centro Pio La Torre che da anni cura la ricerca – ma le vere soluzioni dovrebbero riguardare la condizione giovanile, risorse per la crescita e l’occupazione”.