La mappa dei Laudani |Ecco chi comanda e dove - Live Sicilia

La mappa dei Laudani |Ecco chi comanda e dove

Dagli atti degli inquirenti si può ricostruire l'organigramma della cosca "sterminata" dai carabinieri.

Il potere dei vicerè
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CATANIA – I Mussi i Ficurinia avevano conquistato fette di potere in ogni zona della provincia etnea: una strategia mafiosa che sarebbe servita a creare “autonomia” rispetto ai clan che si contendevano gli affari illeciti nel centro cittadino. L’hinterland, e non solo, rimaneva terra di più facili conquiste. E soprattutto erano territori che permettevano “accordi” più facili da gestire, evitando gli scontri armati che potevano attirare gli occhi degli inquirenti. Amedeo Bertone, procuratore aggiunto di Catania e coordinatore del pool di magistrati della Dda di Catania che si occupa di inchieste sui clan Laudani e Cappello, è stato chiaro a proposito dell’organigramma della cosca nella provincia di Catania. L’organizzazione che avrebbe come capo storico Sebastiano Laudani, detenuto, sarebbe suddivisa in gruppi ciascuno “gestito” da un “rappresentante”. Le ramificazioni riguardano Catania, i paesi etnei, pedemontani e alto jonici. A fornire utili riscontri anche l’ex capo famiglia Giuseppe Laudani, diventato nel 2010 collaboratore di giustizia. Dalle sue rivelazioni è stata avviata l’inchiesta che si chiude a livello di contestazioni al 2013.

Al vertice della cupola ci sono i rappresentanti di “sangue”: Sebastiano Laudani (classe 26) finito ieri ai domiciliari, Sebastiano Laudani (classe ’83, Ianu u nicu) e Sebastiano Laudani (classe ’69, Ianu u ranni) che ieri stati tradotti in carcere, Alberto Gianmarco Caruso, Santo Orazio Laudani. A livello organizzativo la magistratura fa il nome di Omar Scaravilli.

Passiamo alla mappa del potere dei Laudani. E ai nomi ai vertici di gestione di ogni zona di potere. A Catania la roccaforte dei Laudani sarebbe Canalicchio: i capi sarebbero Franco Pistone e Andrea Catti. A Picanello il rappresentante è Orazio Di Grazia “scarpe pulite”. Trasferiamoci ai paesi etnei. A Paternò i referenti sono Vincenzo Morabito e Salvatore Rapisarda. Ad Acireale, Carmelo Pavone (Melo L’Africano arrestato ieri poche ore dopo l’avvio della maxi retata), Giuseppe Fichera, Giuseppe Fichera, Sebastiano Granata. Ad Aci Catena le teste di serie sarebbero Orazio Scuto “Vitraru”, Giuseppe “Tistazza” Grasso e Giuseppe Spampinato. E’ soprannominato Maciste uno dei capi di Giarre, sarebbe Orazio Leonardi, che gestisce il gruppo insieme a Leonardo Parisi e Mario Lanzafame. Nella piccola Sant’Alfio è Alfio Nucifora il nome del presunto rappresentante. A Piedimonte Etneo, Alfio Romeo e Paolo Di Mauro (U Prufissuri). A Maniace Valerio Rantone Parasiliti. Ad Adrano l’ultima parola spetterebbe a una donna boss: Concetta Scalisi. Altra donna ai vertici anche a Caltagirone: Paola Torrisi, che dividerebbe la gestione del gruppo calatino insieme a Marco Grimaldi. Maurizio Tomaselli è il capo a Trecastagni. Termina la lista della mappa del potere dei Laudani Sebastiano Torrisi ad Aci Sant’Antonio e Carmelo Bonaccorso per Viagrande.

 

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