CATANIA – Sessanta Camere di Commercio in Italia, sei accorpamenti già sanciti dai rispettivi decreti ministeriali tra cui anche quello di Agrigento-Caltanissetta-Trapani, un commissario ad acta, Roberto Cappellani, già individuato per il nuovo accorpamento tra Siracusa-Ragusa e nessuna traccia del decreto ministeriale del 25 settembre 2015 che istituiva l’accorpamento di Catania-Siracusa-Ragusa. Questo, in sintesi, è il contenuto dello schema di decreto del MISE sulla nuova mappa nazionale delle Camere di Commercio italiane che passano così da 105 a 60 e, come previsto dalla Legge Madia, suggerita da UnionCamere nazionale.
Lo schema di decreto è arrivato ieri pomeriggio e come previsto avrà bisogno dello sta-bene della Conferenza Stato-Regioni che lo ha previsto nella seduta di domani, giovedì 27 luglio, al punto 14 dell’ordine del giorno. Ma come mai dell’accorpamento, tanto contestato e avversato, di Catania-Siracusa-Ragusa non c’è traccia? Sembra quasi che non esista. O meglio, in effetti esiste ma solo nella relazione illustrativa di 24 pagine che accompagna lo schema del decreto. Solo lì viene specificato che le Camere di Commercio siciliane sono: Palermo e Enna, già costituita il 28 febbraio 2017; Messina costituita il 17 luglio 2017; Agrigento-Caltanissetta-Trapani istituita con decreto del 21.04.15. E infine viene citato anche l’accorpamento del Sud Est e il suo decreto del 25 settembre 2015. Per questo accorpamento “In ipotesi di definizione dell’iter avviato per la revoca del decreto istitutivo del nuovo ente Catania, Ragusa-Siracusa, UnionCamere – si legge nella relazione – propone le seguenti circoscrizioni” che ripetono quelle precedenti fatta eccezione per la Camera del Sud Est che viene sdoppiata in Catania autonoma e Siracusa e Ragusa insieme con sede principale a Siracusa.
In sostanza si dà per sancita la revoca del decreto ministeriale che la Conferenza Stato Regioni ha avversato lo scorso 25 maggio. Ora, è vero che viene sottolineato “in ipotesi”, ma sembra proprio che niente sia una ipotesi, ma si tenda a una certezza.
Aspettando l’esito della Conferenza di Stato – alla quale è stato invitato anche il governatore della Sicilia Rosario Crocetta – prevista a Roma per domani, la Nuova Camera della Sicilia Orientale ha appena inviato un comunicato stampa con il quale si ricorda che lunedì 31 luglio alle ore 10.30 è previsto l’insediamento del Consiglio camerale per votare il primo presidente. La comunicazione è il corretto seguito alla convocazione inviata il 18 luglio dall’assessore regionale Mariella Lo Bello e all’accorpamento sancito – e ancora in essere – dal decreto del Mise del 25 settembre 2015.
La seduta sarà valida e l’insediamento effettivo con la presenza della maggioranza semplice dei consiglieri. Per l’elezione del presidente occorrerà il quorum costitutivo ovvero i due terzi dei componenti per il primo e il secondo scrutinio. Il terzo scrutinio potrà avvenire a maggioranza semplice.
Concludiamo con una notizia di pochissimi minuti fa: l’avvocato Longo ha presentato, al Tar, una richiesta cautelare di sospensiva della seduta prevista lunedì 31 luglio. E la storia non finisce qui.