MARSALA (TRAPANI) – “Ho paura, la mia città non è più tranquilla”. “Cosa sta succedendo? Non riesco più ad essere serena quando i miei figli escono”. Sono soltanto alcune delle reazioni all’ultima triste vicenda che ha travolto Marsala, dove ieri un altro giovane è stato trovato senza vita.
La morte di Gianni Genna, panettiere di 27 anni, ha scosso ancora una volta la cittadina del Trapanese, già sotto choc per l’omicidio di Nicoletta Indelicato, la ragazza di 25 anni uccisa a coltellate e poi data alle fiamme a metà marzo. Per il delitto sono in carcere la ventinovenne Margareta Buffa e il 34enne Carmelo Bonetta. Nella città che piange ancora per la giovane, ci sono ansia e angoscia. Una preoccupazione arrivata nelle case, per le strade, nei negozi. Oltre alla famiglia di Genna, sono in tanti, adesso, a sperare che venga fatta luce quanto prima su quello che è accaduto al 27enne nella notte tra sabato e domenica. La sua morte, infatti, resta ancora oggi un giallo.
L’autopsia è stata fissata per domani mattina e sarà eseguita all’obitorio del cimitero di Marsala. L’esame dei tessuti potrà dire di più su ciò che è successo al giovane, trovato senza vita nelle campagne di Marsala, alle spalle di alcune serre abbandonate di contrada Ciavolotto. La stessa zona in cui la notte della scomparsa si era recato con un gruppo di amici: questi ultimi hanno raccontato agli investigatori che Gianni aveva deciso autonomamente di rimanere lì. Non erano riusciti ad entrare in un locale, quindi avevano scelto di andare via.
Gli interrogatori alla squadra mobile di Trapani sono andati avanti per ore. In base a quanto fino ad adesso raccolto dalla polizia, coordinata dal sostituto procuratore di Marsala, Giulia D’Alessandro, si allontana la pista dell’omicidio e non si esclude che sia stato fatale un mix di droga e alcol “ma sarà l’esito dell’esame autoptico a dare certezze”, precisano. Nel frattempo, i familiari di Gianni Genna hanno preso le distanze da quanto dichiarato pubblicamente, nelle scorse ore, da un familiare. A precisarlo è l’avvocato della famiglia, Luigi Pipitone: “Uno zio ha parlato di una eventuale ritorsione da parte di alcuni immigrati, ma i genitori di Gianni vogliono ribadire di non aver mai pensato a questa ipotesi”.
La vicenda a cui il parente avrebbe fatto riferimento, riguarda un incidente avvenuto alla fine dello scorso anno a Marsala. Il ragazzo aveva travolto con l’auto due giovani extracomunitari, uno dei quali morì. In passato, Gianni Genna era inoltre stato arrestato perché trovato in possesso di trentasette grammi di marijuana, due episodi che avevano segnato la sua vita. “I genitori – aggiunge l’avvocato – sono in attesa dell’autopsia, come tutti. Purtroppo non è ancora possibile stabilire le cause della morte del ragazzo”.
Marsala resta così col fiato sospeso. La preoccupazione cresce, i cittadini vogliono conoscere la verità. “Ma ci tengo a tranquillizzare tutti – dice il sindaco Alberto Di Girolamo -. Marsala era ed è una città sicura, in cui le forze dell’ordine sono sempre presenti con monitoraggi quotidiani e costanti. Questi due episodi hanno sicuramente minato la serenità di tutti, sconvolgendo l’intera comunità. L’omicidio di Nicoletta ci ha gettato nello sconforto e nello choc e adesso siamo in attesa di capire cosa è accaduto a Gianni Genna, ma a Marsala l’attività di controllo e pattugliamento è stata potenziata. E’ presente un sistema di videosorveglianza capillare, negli ultimi mesi sono state effettuate operazioni antidroga che confermano l’operatività delle forze dell’ordine. L’unità della nostra comunità è la nostra forza, a dimostrarlo è stata la grande vicinanza alla famiglia di Nicoletta, alla quale ci stringiamo nuovamente, così come a quella di Gianni Genna”.