PALERMO – La paura del contagio e le ultime disposizioni in tema di trasporto pubblico sono entrate nella testa dei passeggeri di autobus e tram? Secondo l’Amat, sì. L’azienda dei trasporti palermitana è alle prese con continue rimodulazioni di corse e turni di lavoro, monitora quotidianamente i flussi degli utenti e sanifica con cadenza regolare i mezzi, ridotti dalla normativa al 50 per cento della capienza. Nel frattempo, la curva dell’utenza ha un andamento inversamente proporzionale a quella dei positivi al Covid. Secondo le rilevazioni Amat, dunque, le vecchie scene di bus sovraffollati in piena pandemia sono sempre più un ricordo.
“Mai gestita una cosa del genere”
Ne è convinto, dati alla mano, il direttore dell’esercizio gomma e ferro Ferdinando Carollo: “I passeggeri sono al di sotto della percentuale effettiva del 50 per cento – evidenzia –. Non tanto dall’entrata in vigore delle ultime disposizioni, ma già da settembre quando la paura è tornata a diffondersi fra i cittadini. L’Amat ha una squadra di monitoraggio che lavora giornalmente, contando letteralmente i passeggeri: quello che si rileva è che le linee centrali come la 101, la 102 o la 107 hanno picchi di passeggeri decisamente basse, e di conseguenza anche le linee periferiche che convergono verso quelle centrali. In trent’anni di carriera non ho mai gestito una cosa del genere, così singolare”.
“Alle 19 anche zero passeggeri”
Nello specifico, Carollo fa presente che “la linea 101 dalle ore 18 in poi ha punte massime di 10-20 persone a bordo, ma alle 19 ce ne sono anche zero. Un ulteriore motivo per eliminare del tutto i servizi notturni, disincentivando ogni tipo di ‘movida’, aumentando invece i servizi mattutini”. Lo stesso varrebbe per il tram, “con numeri un po’ più sostanziosi solo sulla linea 1, quella che porta al Forum, ma comunque influenzati in negativo dalla chiusura del centro commerciale nei giorni festivi e prefestivi. Il tram rimane comunque il mezzo più sicuro – aggiunge Carollo – perché consente un distanziamento di oltre un metro”.
“Maggiore consapevolezza”
Segnali che il dirigente dell’Amat definisce “incoraggianti dal punto di vista dell’emergenza sanitaria, se pensiamo che a marzo le vetture erano sovraffollate e non tutti i passeggeri comprendevano i rischi. Oggi invece sembra ci sia una maggiore consapevolezza, quindi non c’è l’esigenza, per esempio, del personale dell’Amat che controlla gli accessi alle fermate. Poi chiaramente gli aspetti sociali nel complesso sono altri, noi possiamo solo soffermarci sul punto di vista dell’utente del trasporto pubblico”.
“Non è facile senza programmazione”
Le difficoltà organizzative non mancano, come osserva senza giri di parole il presidente dell’Amat Michele Cimino: “Seguiamo con grande attenzione le varie ordinanze e cerchiamo di organizzare la mobilità rispetto ai flussi possibili di utenza. Non è facile, senza una programmazione del breve e lungo periodo, affidarsi solo ai bollettini quotidiani”. Così si procede con rigore: Carollo parla di “sanificazioni quotidiane di autobus e tram più una settimanale completa e approfondita”, mentre “sul fronte interno, tranne qualche caso di positività, i contagi sono stati isolati prontamente. Per intenderci, non esiste nessun ‘focolaio Amat’”.
Scarsi afflussi, scarsi guadagni
Ovviamente, quando i passeggeri sono pochi, sono scarsi gli incassi. “Un po’ per la paura, un po’ per la realtà sul servizio – ammette il direttore dell’esercizio gomma e ferro – del quale con obiettività riconosciamo le carenze. Ma tornando alla paura credo giochi un ruolo fondamentale, probabilmente il cittadino-utente ci pensa due volte prima di salire sull’autobus”. Ancora una volta a evidenziarlo sarebbero i dati in possesso dell’azienda partecipata dei trasporti: “Un esempio? Un bus da 12 metri oggi può ospitare al massimo 47 persone, ma in questo periodo si arriva grosso modo a 25. Lo stesso può valere per le vetture da 18 metri, che per le disposizioni vigenti può trasportare 75 passeggeri ma attualmente registra rare punte massime di 60. Insomma – conclude Carollo – il servizio di trasporto è essenziale e va fornito a prescindere, ma adesso bisogna ragionare con logiche diverse da quella di massa alla base di questo settore. Per questo ogni aiuto economico sarà più prezioso che mai”.