"La politica deve arrivare |prima della magistratura" - Live Sicilia

“La politica deve arrivare |prima della magistratura”

La commissione Antimafia compie trent'anni. Il presidente presenta un libro che ne ripercorre la storia

PALERMO – La Commissione parlamentare d’inchiesta Antimafia dell’Ars compie trent’anni (1984-2014). E l’attuale presidente, Nello Musumeci, è convinto che sia il momento di fare di più: “Occorre rilanciare l’attività della Commissione, indagare anche laddove la magistratura non arriva. La politica deve arrivare prima della magistratura, l’investigazione politica deve prescindere da quella dei palazzi di giustizia. Solo così la politica potrà recuperare credibilità in quest’epoca in cui la distanza tra eletti ed elettori è troppa”.

Il presidente Musumeci parla nella Sala Rossa di Palazzo dei Normanni, davanti a parlamentari, rappresentanti della società civile e giornalisti. L’occasione è la presentazione di un libro che racconta la storia della Commissione, che raccoglie atti prodotti e normative. “Un testo che illustra le luci e che non nasconde le ombre di un organo che spesso è stato sottovalutato”, spiega il presidente.

Musumeci ha raccontato che l’ex presidente dell’Ars, Giuseppe Alessi, per esempio decise di non costituire la Commissione d’inchiesta Antimafia. “La domanda a cui non sapeva dare risposta – prosegue il parlamentare – era: a cosa serve una commissione che non può procedere con gli stessi poteri della magistratura? Ma suona come un alibi. Bisogna sapersi mettere in discussione per recidere il cordone che lega, anche soltanto dal punto di vista della solidarietà umana, politici onesti e politici che onesti non sono”.

Indagare sul motivo per cui la mafia attecchisce meglio in alcune aree della Sicilia, monitorare le zone a rischio, rendere trasparenti le procedure, sostenere le vittime, promuovere la cultura della legalità: sono queste alcune delle funzioni principali della Commissione per il suo presidente.

La Commissione, in questi giorni, ha accantonato i lavori sul Codice etico antimafia perché ha dovuto aprire un’indagine sulla rete immigrati, e non soltanto sul Cara di Mineo. “Ma il codice rimane una priorità – spiega Musumeci – e presto lavoreremo sulle osservazioni dell’ufficio legislativo e lo prepareremo per l’invio alla commissione Affari istituzionali”.

Una curiosità sul libro: manca tra le dichiarazioni degli ex presidenti quella di Lillo Speziale, presidente della Commissione nella passata legislatura. Musumeci ha spiegato che si è trattato di un errore della tipografia: “Ci tengo a precisarlo perché se fosse mancato un intervento di Granata, che è della mia stessa parte politica, avrebbe destato meno sospetti – scherza – ma trattandosi del presidente Speziale sento di dover dire che è stato un errore della tipografia. E il mio collega per fortuna crede alla mia buona fede”.


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