La pompa di benzina del boss | Scatta il sequestro - Live Sicilia

La pompa di benzina del boss | Scatta il sequestro

Un'immagine del sequestro della pompa di benzina

Il distributore e il bar erano "Cosa nostra". La guardia di finanza è intervenuta a Cinisi con un blitz. Ed è scattato il sequestro. Sotto inchiesta un uomo già condannato per mafia e il suo presunto prestanome.

CINISI (PALERMO)  Dietro la stazione di rifornimento c’erano gli interessi della mafia. La guardia di finanza di Palermo, su disposizione della Procura, ha sequestrato a Cinisi, in provincia di Palermo, una pompa di benzina e il bar annesso in via Aldo Moro. Dalle indagini è emerso che l’impresa, intestata ad un presunto prestanome, Armando Aneli, 42 anni, era in realtà nella disponibilità di Santo Randazzo, 47 anni, condannata per mafia e considerato vicina all’ex boss di Brancaccio, oggi pentito, Gaspare Spatuzza.

Il valore dell’azienda sequestrata e affidata ad un amministratore giudiziario è di 2 milioni di euro. L’ipotesi di reato contestata a Randazzo, per cui è indagato in concorso anche il prestanome, è interposizione fittizia di beni: l’effettivo titolare dell’azienda, per sfuggire alle misure patrimoniali antimafia alle quali era stato già sottoposto nel corso del 2011 ed a seguito delle quali i finanzieri gli avevano già sottratto un ingente patrimonio, aveva intestato l’attività ad un suo uomo di fiducia.

Nell’inchiesta, di cui il sequestro rappresenta l’ultimo sviluppo, sarebbe stato scoperto anche l’utilizzo di un sistema per “taroccare” le colonnine degli impianti di carburante in modo da erogare almeno il 10% in meno di benzina rispetto a quello indicato sul display.


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