PALERMO, 12 MAR – “Il grande bluff è stato svelato, il quadro si è chiuso”. Così la Fiom siciliana commenta gli arresti del management di Blutec, proprietaria della fabbrica di Termini Imerese, accusato dalla Procura di malversazione ai danni dello Stato. “Chiediamo subito una convocazione al ministro Luigi Di Maio”, dice il segretario della Uilm Palermo Enzo Comella. “Abbiamo bisogno di capire subito cosa succederà in Sicilia e quale futuro attende i lavoratori di Termini Imerese”, aggiunge Comella che si trova insieme con gli operai davanti alla fabbrica.
“Siamo fortemente preoccupati, da tempo chiediamo certezze sul piano Blutec proprio perché nutrivamo dubbi sulla solidità del progetto. I lavoratori sono ripiombati nell’angoscia dopo aver appreso le notizie di oggi”. Cosi Leonardo La Piana, segretario generale Cisl Palermo-Trapani, Ludovico Guercio, segretario generale Fim Cisl Palermo-Trapani, e Antonio Nobile, segretario provinciale Fim Cisl, intervengono dopo aver appreso dell’inchiesta che ha portato stamani i finanzieri del nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo a notificare al presidente del consiglio di amministrazione e all’amministratore delegato della Blutec Spa un provvedimento di arresti domiciliari per il reato di malversazione ai danno dello Stato. “Confidiamo nel lavoro della magistratura per chiarire la vicenda sulla presunta distrazione dei fondi statali che erano destinati al piano di rilancio dello stabilimento termitano, ma intanto chiediamo sin da subito insieme agli altri sindacati un incontro urgente al governo nazionale per affrontare da subito il tema della tutela dei lavoratori, in particolare al vice premier Di Maio che aveva ribadito l’impegno sulla vertenza durante la visita a Termini Imerese dello scorso mese di febbraio – proseguono -. Dopo tanti anni e dopo tante brusche frenate al progetto di rinascita dell’azienda di Termini, i lavoratori non possono tollerare di ripiombare nell’incertezza ancora una volta”.
La vicenda ha già reazioni politiche: “Dopo gli arresti dei vertici di Blutec, il ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio convochi subito un tavolo straordinario al Mise con l’amministratore giudiziario, i sindaci del territorio e le sigle sindacali”. Lo dichiara il deputato del Partito democratico e segretario provinciale del Pd di Palermo, Carmelo Miceli. “Il Governo si muova subito – prosegue Miceli – per evitare che l’intervento dello Stato attraverso il sequestro diventi un modo per interrompere il processo di reindustrializzazione. Ci sono 130 lavoratori in azienda, 570 in cassa integrazione e decine senza ammortizzatori che hanno diritto ad avere risposte, il ministro deve correre”.
“Ancora una volta la magistratura interviene laddove la politica fallisce e non è in grado di tutelare il bene comune”. Lo dichiara il deputato di Fratelli d’Italia, Carolina Varchi. “Da tempo infatti – sostiene Varchi – l’azienda Blutec appare incapace di onorare gli impegni assunti per subentrare a FCA nello stabilimento di Termini Imerese. Il governo richiami immediatamente i vertici di Fca ex Fiat alle proprie responsabilità: dopo aver socializzato le perdite e capitalizzato gli utili per anni, si restituisca ai cittadini ciò che l’azienda ha avuto per decenni dai governi italiani. Fratelli d’Italia che da tempo segue questa vicenda che coinvolge molti dipendenti, sarà sempre vigile affinché si persegua quella politica della reindustrializzazione mirata allo sviluppo autentico che possa ridare dignità a centinaia di lavoratori dello stabilimento e dell’indotto ex Fiat”.
“Siamo preoccupati per le 700 famiglie di Termini Imerese, in ansia per il loro futuro, la giustizia seguirà il suo corso, per noi è ora importante mantenere l’occupazione ai lavoratori. Gli ultimi avvenimenti confermano le grandi perplessità sui piani di investimento, noi comunque assicuriamo la massima collaborazione istituzionale per trovare una soluzione al più presto. Per questo siamo in contatto col ministro Luigi Di Maio”. Lo afferma il deputato M5s all’Ars, Giancarlo Cancelleri.
“Quella di oggi è una triste pagina per la nostra città. L’ennesima falsa promessa industriale che ha tenuto sotto ricatto un intero territorio per anni, con l’avallo della vecchia politica, che ha permesso tutto ciò”. Lo afferma il deputato M5s all’Ars, Luigi Sunseri. “ll messaggio che questa vicenda lancia – continua il parlamentare – è orribile. Sembra che, per l’ennesima volta, nella nostra Sicilia non si riesca a creare lavoro e a dare dignità ai siciliani in modo onesto. I lavoratori ex Fiat, vere vittime di questa triste storia, sappiano che possono contare sul nostro massimo impegno”.
“La notizia dell’arresto dei vertici di Blutec (dell’AD Cosimo Dicursi e del Presidente del CdA Roberto Ginatta), cade come una tegola sulla testa di un intera Comunità – afferma il sindaco di Termini Imerese, Francesco Giunta -. Seppur, nella consapevolezza delle difficoltà registrate nei mesi scorsi, in merito alla restituzione delle somme anticipate all’azienda da Invitalia, abbiamo sempre sperato che la “vertenza Termini Imerese” potesse trovare una soluzione favorevole per le migliaia di famiglie, coinvolte, loro malgrado, in un disastro sociale ed economico senza precedenti. Da tempo, la Procura della Repubblica, presso il Trubunale di Termini Imerese, indagava in merito alle modalità di utilizzo dei fondi pubblici da parte di Blutec. Questa ulteriore “involuzione” della vertenza, deve preoccuparci ma non scoraggiarci – ha aggiunto il primo cittadino -. Piuttosto, può essere l’occasione affinché, grazie al lavoro della magistratura, possa, finalmente, chiarirsi, una delle pagine più tristi della storia recente di Termini Imerese e del suo comprensorio. Ritengo opportuno che le Istituzioni, ad ogni livello, siano esse locali, regionali e nazionali, debbano, ancor di più, stringersi intorno alle famiglie di quegli uomini e quelle donne che pur con scetticismo hanno voluto credere che una possibilità di riscatto potesse esserci. Unitamente alle Organizzazioni Sindacali, il Comitato Permanente dei Sindaci, peraltro già convocato, per mercoledì 13 marzo alle 17, presso la sede storica del palazzo Comunale (contestualmente è previsto un sit in degli operai in piazza Duomo), di deciderà quali azioni intraprendere. Resto fermamente convinto, oggi, più di ieri, che una manifestazione a Torino, dinanzi la principale sede italiana di FCA, sia l’unica soluzione, affinché l’Azienda Torinese, possa assumersi quelle responsabilità che fino ad oggi non si è mai voluta assumere – ha concluso Giunta -. Possiamo, sin d’ora, assicurare che le Organizzazioni Sindacali, gli operai e le loro famiglie, non saranno lasciati soli e che le Istituzioni Locali, a partire dal Comune di Termini Imerese, sarà al loro fianco, fino a quando, insieme, non troveremo una via d’uscita dignitosa a questo disastro annunciato”.