PALERMO – Tornano in piazza i lavoratori del call center Accenture di Palermo, che rischiano il posto di lavoro. I 262 operatori che rischiano di perdere l’impiego dal 31 ottobre si sono dati appuntamento in una delle piazze simbolo della città, piazza Politeama, per dare vita a un flash-mob e per raccontare le loro storie e per chiedere garanzie sul proprio futuro. I 262 addetti del call center di via Ugo La Malfa per tre settimane hanno occupato la sede dell’azienda: temono che la decisione di British Telecom di recedere anticipatamente dal contratto con Accenture sia l’anticamera del licenziamento. “Siamo qui per manifestare il nostro dissenso – dice -Vincenzo Daniele, esponente Rsu di Accenture -. Continueremo a farlo con un sit-in venerdì in prefettura perché vogliamo dare voce al nostro malcontento”.
Avviata anche una petizione, che ha già raccolto più di 40mila adesioni. Adesso, si attende l’incontro in Prefettura di venerdì per capire se qualcosa potrà davvero cambiare. “Speriamo che dall’incontro in Prefettura dei prossimi giorni possa derivare un provvedimento immediato. Ci auguriamo un intervento da parte delle istituzioni”, è l’auspicio di Maurizio Bernava, segretario della Cisl Sicilia.
I lavoratori, intanto, hanno manifestato con i volti coperti, per testimoniare il loro stato d’animo: si sentono forza lavoro senza identità, elementi sostituibili. BT Italia e Accenture hanno previsto come condizione essenziale per la prosecuzione della trattativa sul mantenimento del perimetro occupazionale la sottoscrizione da parte di tutti i 262 dipendenti di un accordo che impedirebbe di avviare qualsiasi forma di vertenza basata su fatti accaduti in passato. Una proposta respinta dai sindacati. “Non accettiamo l’intesa perché la proposta che ci hanno fatto le aziende è irricevibile”, spiega Michele Giordano della Fisdel Cisl. “Ci chiedono una riduzione del 12 per cento dello stipendio ma noi nel 2012 avevamo già ricevuto una prima riduzione del 18 per cento. E tutto questo senza inserire clausole sociali nell’accordo. Le uniche garanzie che danno – aggiunge – sono tre anni di lavoro salvo crisi occupazionale”.
Intanto, arrivano le parole del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, e dell’assessore al Lavoro, Giovanna Marano: “Il nostro impegno per riportare ragionevolezza sulla vertenza Accenture – dicono – continua ad essere costante e per questo continuiamo a chiedere la riapertura della trattativa al Mise auspicando una riflessione da parte di British Telecom che possa salvaguardare la continuità occupazionale dei 262 lavoratori, evitando, cosi, l’ennesima delocalizzazione a danno della città di Palermo”.