La protesta dei laboratori d'analisi| "No all'accorpamento in megacentri" - Live Sicilia

La protesta dei laboratori d’analisi| “No all’accorpamento in megacentri”

Continua la protesta degli operatori dei centri danalisi siciliani che da mercoledì stazionano davanti alla sede dell´assessorato alla Sanità. Il dissenso riguarda il decreto dell’assessore regionale alla Sanità Massimo Russo sull´accorpamento dei laboratori danalisi. ” I piccoli laboratori saranno accorpati in megacentri. Queste piccole realtà diverranno dei centri di prelievo. I rapporti di fiducia tra analista e paziente verranno consumati dietro al semplice prelievo e la consegna del referto.” – afferma Pietro Maiorca, presidente dell´associazione siciliana dei laboratoristi ( Asilab).
Partecipano alla protesta insieme all´Asilab, altre sigle sindacali di categoria come l´Abs, Citds e Fenasp. “L´accorpamento provocherà la riduzione del personale, un incremento della disoccupazione se non la chiusura di alcuni laboratori. Nei laboratori ci sarà una riduzione del
personale, molti sono operatori di mezza età, che avranno seri problemi a rimettersi in carreggiata”. Sembra una reazione a catena. ” I fornitori hanno istituito un´unità di crisi, perché in questo momento per noi è molto difficile pagarli, anche loro vivono le ripercussioni su questo periodo.”
In attesa di avere delle risposte da parte dell’assessorato l’analista dice: “Non si tratta di un miglioramento qualitativo. Noi proponiamo l´
istituzione di un centro per la valutazione della qualità, una sorta di terzo garante, che ogni anno controllerà i parametri di ogni laboratorio,
eliminando quelli non in regola”. Un terzo garante che possa assicurare la qualità dei laboratori d´analisi. D´altro canto Gabriele Salvo, presidente della Federazione dei Laboratori Sicilia, dichiara: “Non è una proposta isterica del nostro assessorato alla Sanità, è una riforma del 2008 che si sta attuando oggi nella nostra regione. Non partecipiamo alla protesta, siamo consapevoli del fatto che il decreto porterà ad una diminuzione considerevole degli sprechi. Adesso chiediamo alcune modifiche sul decreto, come l’eliminazione della soglia minima delle prestazioni”.

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