A diciassette anni dalla strage che a Palermo uccise il giudice Paolo Borsellino, la vedova Agnese racconta gli ultimi giorni del marito. Lo fa nel documentario del programma televisivo La Storia siamo noi: “57 giorni a Palermo. La scorta di Borsellino” che la trentaduenne romana Francesca Fagnani ha dedicato ai cinque ragazzi che morirono quel 19 luglio 1992.
Il documentario sarà presentato in anteprima domani allo Steri di Palermo alle 20.30 nell’ambito di “UniverCittà inFestival”, la manifestazione dell’Ateneo di Palermo. Saranno presenti alla serata Giovanni Minoli, direttore di Rai Educational, Agnese Borsellino, e i familiari dei ragazzi della scorta: Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. L’unico sopravvissuto e’ Antonino Vullo, che interviene nel documentario ricostruendo la dinamica dell’attentato.
“I 57 giorni – dice Francesca Fagnani – sono quelli che separano la strage Falcone da quella Borsellino, a sottolineare quanto, dopo Capaci, il delitto Borsellino fosse annunciato. La cosa che emerge con più forza è come il giudice si preparasse alla morte, cercando pure di attardarsi da solo per dare la possibilità agli assassini di ucciderlo senza coinvolgere la scorta”. Invece furono in cinque a cadere in via D’Amelio, dove una Fiat 126 imbottita di tritolo esplose nel momento in cui il giudice bussava al citofono della madre. Il documentario andrà in onda mercoledì 22 luglio alle 23.30 su Raidue.