“Nei prossimi mesi, con ogni probabilità, la Corte di giustizia europea comminerà all’Italia una multa pesante per le lacune nella depurazione delle acque. Una multa che, secondo una stima del Sole24Ore, potrebbe gravare su ogni comune inadempiente per una cifra pari almeno a 20 milioni di euro. E questo nell’ipotesi più ottimistica”. Lo ha detto oggi Rita Borsellino, deputato del Parlamento europeo, nel corso della manifestazione promossa a Palermo dal Forum siciliano dei movimenti per l’acqua.
Secondo la Borsellino, “Facendo quattro conti e considerato che i comuni dell’Isola finiti nella lista nera dell’Ue sono 74, la Sicilia, sempre per essere ottimisti, potrebbe ritrovarsi a partecipare alla multa per una quota intorno a 1,5 miliardi”.
“La vicenda dei depuratori – continua – si aggiunge alle altre gravi anomalie del processo di privatizzazione dell’acqua attuato dalla Regione. Un processo che, come confermato dalla Commissione europea in risposta a una mia interrogazione, non è obbligatorio: stati e regioni, secondo le norme comunitarie, sono liberi di scegliere tra gestione pubblica e privata dell’acqua”.
“A patto, però, di garantire ai cittadini qualità e accessibilità economica di questo bene universale. Garanzie – conclude – che in Sicilia non sono state rispettate, vuoi per l’aumento eccessivo delle tariffe, vuoi per i tanti comuni dove l’acqua non è ancora potabile”.