CATANIA – In casa democratica la quiete dopo la tempesta maccartista scatenata dalla compilazione delle liste è una chimera. C’è un tracollo elettorale da affrontare senza nascondere la polvere sotto il tappeto e una disconnessione sentimentale con un intero popolo da recuperare. L’area laburista capitanata da Angelo Villari, Concetta Raia e Luisa Albanella coglie la palla al balzo dopo settimane di polemiche serrate sulla linea politica dei vertici regionali e nazionali del partito. I tre commentano senza fare sconti i risultati delle elezioni politiche. Il trio laburista va all’attacco dell’ex segretario Matteo Renzi e del “ceto politico” che è entrato dalla porta principale del partito. Dalla “rottamazione” del mondo del lavoro alle politiche per il Mezzogiorno, passando dalla gestione non collegiale del partito: la critica è serrata. Forse un po’ tardiva, ma tant’è. “Nel Mezzogiorno la questione cruciale è stata quella sociale”, spiega l’ex deputata Luisa Albanella che fa autocritica sulle politiche del lavoro seguite direttamente in Commissione. “Speravamo di sbagliarci ma il risultato era prevedibile: c’è uno scollamento forte tra il Pd e il popolo del centrosinistra”, spiega l’ex assessore Villari.
Il riferimento è alla “linea del partito”. “Non bastavano i signori delle preferenze”, dice Villari. La partita si giocava sul voto di opinione ma la distanza con gli elettori storici era ormai siderale. Ma anche la questione candidature non ha pesato poco. Concetta Raia attacca nel merito e metodo la selezione dei candidati (con una punta polemica sulle mancate primarie). “Renzi non ha tenuto una linea inclusiva nella gestione del partito”, pontifica l’ex deputata regionale che non lesina critiche alla gestione provinciale del Pd.
A livello locale, infatti, le cose non vanno meglio: i circoli sono stati sostituiti dalle segreterie. Concetta Raia prende atto che Napoli non è più una figura di garanzia e di mediazione tra le varie anime del partito e commenta con durezza la gestione del segretario. “Napoli non c’è più tanto tempo, tanti circoli non funzionano e da troppo tempo non si riunisce la direzione provinciale del partito”, spiega l’ex deputata regionale Concetta Raia. In attesa di capire cosa accadrà con la nuova gestione targata Maurizio Martina e abbozzata una prima analisi della sconfitta non resta che raccogliere la prossima sfida elettorale: le amministrative di giugno. L’ex assessore Villari dice e non dice. Ma soprattutto prova a fare uscire allo scoperto qualche alleato non troppo allineato. “Noi dobbiamo, a prescindere dalle autocandidature, individuare un metodo corretto: Enzo Bianco è l’uscente e dobbiamo capire se attorno a lui si può costruire un fronte largo”, dice. “Se qualcuno non lo vuole lo dica adesso e non cincischi: valutiamo il suo operato e decidiamo se va sostenuto”, dice l’ex assessore chiedendo chiarezza agli alleati che oggi sostengono il sindaco in carica. La quiete dopo la tempesta tarda ad arrivare.