La speranza tradita degli ex navigator: selezioni solo per pochi

La speranza tradita degli ex navigator: selezioni solo per pochi

Concorsi da rifare. Nei Centri per l'Impiego congelati 487 posti

Quella “svolta” che il M5s aveva immaginato e auspicato alla fine non è arrivata: il Reddito di cittadinanza in Sicilia non ha prodotto gli esiti sperati per l’occupazione. A spiegarne i limiti ci pensano gli ormai ex Navigator, ovvero le figure professionali nate per traghettare i beneficiari del Rdc nel mondo del lavoro. Ora, per loro il futuro è decisamente nero.

In tutta Italia, mediante concorsone, ne sono stati selezionati 2.980. In Sicilia dai 429 iniziali (agosto 2019), si è passati (il 31 ottobre 2022), a 280 ex collaboratori Anpal (Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro). Si tratta di persone altamente qualificate, laureate, con master e dottorati. Che dopo aver affrontato una formazione di circa sei mesi, hanno iniziato a lavorare gomito a gomito con il personale in servizio dei Centri per l’Impiego (CpI). Hanno “collegato” disoccupati e aziende. E hanno prestato assistenza tecnica per il funzionamento del Reddito di cittadinanza e del programma Gol “Garanzia occupabilità lavoratori” nei CpI.

Gli ex navigator: “Noi, parte integrante del sistema”

Assunti per tre anni con un contratto a tempo determinato, prorogato due volte e scaduto lo scorso ottobre, gli ex navigator sono diventati parte integrante del sistema. Adesso chiedono che venga trovata una soluzione definitiva in termini di stabilità occupazionale. Affinché l’esperienza maturata in questi anni non vada perduta. Al loro fianco, sono scesi in campo i sindacati Uiltemp, Nidil Cgil e Fesla Cisl. C’è una vertenza in corso. Il senatore della Lega e sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon ha promesso loro l’apertura di un tavolo.

La denuncia dell’Associazione nazionale navigator

Renato Miceli, ex navigator e delegato regionale dell’Associazione nazionale navigator (A.n.na.), esprime forti preoccupazioni, considerato anche la carenza di organico e lo stato in cui versano i Centri per l’Impiego (64 in Sicilia). Ancor più dopo il recente annullamento in autotutela da parte della Regione delle due graduatorie “definitive” dei concorsi per Operatore del Mercato del Lavoro (OML) e Istruttore Amministrativo Contabile (IAC).

“Per noi non è stata una sorpresa – sottolineano dall’A.n.na – Eravamo stati facili profeti. La Regione Siciliana ha certificato il fallimento dei tanto attesi concorsi per i CpI. Queste 487 mancate assunzioni di profili C (diplomati) – (311 posti per OML e 176 posti per IAC, ndr) – ora rinviate sine die, si sommano alle 376 già saltate nei concorsi per laureati, dove appena 161 vincitori hanno firmato il contratto a fronte di 537 posti messi a concorso”.

I dati

Il conto è presto fatto: delle 1.024 assunzioni annunciate a fine 2021 solo il 15% delle risorse umane previste è stato effettivamente contrattualizzato. La mente intanto torna a sei mesi fa : “Lo scorso ottobre è scaduto il contratto con Anpal Servizi e non abbiamo potuto proseguire. Ma avremmo continuato volentieri – spiega Miceli a LiveSicilia -. Dal 1 agosto 2019 al 31 ottobre 2022 abbiamo prestato servizio nei CpI siciliani. Da allora siamo spariti come figura professionale. Ma esistiamo ancora”.

I vincitori del concorso per il potenziamento dei Centri per l’impiego della Sicilia entreranno in servizio a maggio. Gli unici ad avere certezze sono loro. Dato che la posizione degli altri 487 è stata rimessa in discussione.

Caudullo: “Anpal Servizi a supporto della Regione”

“Nella sede dell’assessorato regionale della Funzione pubblica, a Palermo, a fine marzo, hanno firmato il contratto a tempo indeterminato 161 nuovi dipendenti, tra cui anche ex navigator – riepiloga Patrizia Caudullo, responsabile regionale Anpal Servizi Regione Siciliana – che entreranno in servizio, dal 16 maggio, nelle sedi da loro stessi indicate a ottobre 2022, attraverso il sistema Step One, in ordine di preferenza e di graduatoria”.

“Sul Rdc c’è una riforma in atto – ricorda ancora Caudullo – e Anpal Servizi sarà chiamata ad espletare la sua mission a supporto della Regione. Gli ex navigator hanno acquisito la loro esperienza e la stanno spendendo nel mondo del lavoro”. Caudullo è quindi ottimista: “La formazione richiesta loro per accedere all’Anpal Servizi è stata importante, dovevano avere un punteggio di laurea molto elevato. E con competenze così forti trovare lavoro per loro non sarà difficile”.

CpI, graduatorie annullate e carenza di personale

Per A.n.na. però il problema non riguarda solo gli ex navigator: “C’è una carenza professionale nei Centri per l’ Impiego e nelle politiche attive del lavoro molto consistente. A fine anno finirà il Rdc ma la carenza di organico continuerà. Allora perché non utilizzare il personale già selezionato e formato per fare questo lavoro?”, domanda Miceli.

Quesito inevaso. Come il futuro pieno di incognite di molti ex navigator. “Il nostro contratto era a tempo determinato – precisa il delegato regionale di A.n.na. – ma ci era stato detto che si sarebbe arrivati alla stabilizzazione: un’illusione”. E forse anche un’ingiustizia. In fondo gli ex navigator sono stati “un aiuto concreto per tutte quelle persone che si sentivano abbandonate, soprattutto durante il lockdown. “Facevamo colloqui di orientamento di base e profilazione, abbiamo aiutato persone con la quinta elementare a prendere la licenza media, e lo abbiamo fatto iscrivendoli al Centro provinciale istruzione adulti (Cpia). A Palermo, ad esempio, solo nel 2020, sono state iscritte al Cpia più di mille persone. In Sicilia circa oltre duemila”.

La testimonianza di un ex navigator

“Io, personalmente, in questi tre anni, ho avuto in carico circa 400 persone a Palermo – ricorda Miceli – non tutte erano occupabili, di queste non so quante hanno trovato lavoro, noi dovevamo solo renderle occupabili”. Per Miceli se qualcosa non ha funzionato è stato per colpa della “mancanza di coordinamento tra le regioni e di una banca dati unica, quindi l’incomunicabilità tra le imprese e la carenza di un sistema informativo unico”.

L’appello al governatore Schifani

Quindi l’appello dell’Associazione nazionale navigator al governo regionale: “Già nello scorso mese di ottobre il Presidente Schifani – non responsabile di queste procedure concorsuali – aveva chiesto a Roma di prorogare i lavoratori. Non fu ascoltato. Gli chiediamo ora di reiterare la richiesta”. Anche perché “riteniamo di essere ancora utili, non vorremmo essere marginalizzati per motivi politici. Vorremmo che questo rischio venisse scongiurato – conclude Miceli -. Finito il Rdc, nel 2023, arriverà un nuovo strumento. Anche noi siamo pronti ad essere chiamati in un altro modo purché ci permettano di lavorare”.


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