PALERMO – È stata una telefonata dei vicini a fare emergere lo spaccato di violenza e degrado. Una donna di 28 anni è stata arrestata dai poliziotti della sezione di polizia giudiziaria della Procura di Palermo.
La madre avrebbe ripetutamente maltrattato, fisicamente e psicologicamente, il figlio di 7 anni. Il piccolo veniva picchiato ogni qualvolta voleva che la donna non uscisse di casa. Si attaccava letteralmente alla mamma, ma lei reagiva con le botte.
Il contesto è di enorme degrado. Il primo compagno della donna ha dei precedenti penali, altrettanto il nuovo. Ed è probabilmente il malessere vissuto in casa che ha spinto il piccolo a creare un legame morboso con la mamma che invece di proteggerlo lo picchiava e minacciava.
Chiedeva affetto, riceveva punizioni. Qualora avesse raccontato alle maestre che cosa gli era successo sarebbe stato rinchiuso in un collegio. Nell’ultima occasione i graffi sul corpo del piccolo erano evidenti ed è scattata anche la denuncia per lesioni.
I poliziotti hanno monitorato la situazione piazzando microspie e telecamere in casa in modo da acquisire le prove ma anche prevenire ulteriori rischi per il bambino. Infine è scattato il provvedimento cautelare. Decisiva è stata la telefonata di chi aveva intuito che qualcosa di brutto accadesse in quella casa. Non si è girato dall’altra parte e ha dato il via alle indagini.
“Un contributo civile che mostra la sensibilità della comunità su questa tipologia di fatti
delittuosi e che concorre ad abbattere il muro di omertà che caratterizza questi contesti
sociali”, dicono gli investigatori.