PALERMO – In ospedale amici e parenti si alternano. Vogliono dare forza e coraggio alla giovane pilota, vogliono che riapra gli occhi, che torni a sorridere. Sono giorni di speranza dietro alla porta della Rianimazione del Civico, dove Gemma Amendolia, 27 anni, è ricoverata dal giorno dell’incidente che è costato la vita al padre Mauro e al commissario di gara Giuseppe Laganà durante la Targa Florio.
Le condizioni della giovane sono stabili, ma ancora molto gravi e la prognosi resta riservata. Gemma è infatti in coma profondo, la risonanza magnetica effettuata nella giornata di ieri ha rilevato zone di ischemia cerebrale. “E’ stato necessario praticare una tracheotomia per supportare la respirazione – spiegano dall’ospedale – e viene mantenuta la narcosedazione.
Nel frattempo sui social network tutti fanno il tifo per lei. La pagina di Facebook di Gemma Amendolia si è trasformata in uno spazio virtuale in cui, anche chi non la conosce personalmente, le chiede di non mollare. “Forza, ce la farai”, scrive Rosanna. “Questa è una prova speciale – scrive Vincenzo – ed è un po’ più lunga, ma non ti arrendere”. E ancora: “Torna a sorridere, torna con noi. Ti aspettiamo a braccia aperte”.
Si attendono gli esiti dell’autopsia disposta dal pm sul corpo di Mauro Amendolia. E’ stata eseguita oggi, ma ci vorranno sessanta giorni per gli esami istologici sui tessuti prelevati. Il giorno della seconda tappa della Targa Florio, al volante della Mini Cooper del team messinese si trovava il 53enne, nonostante i documenti indicassero come pilota la figlia. La ragazza, vista la presenza di nevischio sull’asfalto, avrebbe infatti chiesto al padre di guidare. Un aspetto su cui sono in corso le indagini della Procura di Termini Imerese, che puntano alla ricostruzione della dinamica dello schianto e all’accertamento delle condizioni ambientali in cui l’incidente si è verificato.
