PALERMO – Resta alta la tensione tra i lavoratori del call center Almaviva di Palermo che chiedono garanzie occupazionali. Nonostante l’incontro con l’assessore regionale alle Attività produttive Mariella Lo Bello avvenuto lunedì mattina e l’annuncio dell’apertura di un tavolo di trattative con il governo centrale, i sindacati hanno confermato la giornata di sciopero indetta per oggi. I lavoratori si sono riuniti in piazza Croci e hanno sfilato per le vie del centro città fino a raggiungere la sede della Prefettura di via Cavour. Chiedono un intervento del nuovo prefetto a tutela delle loro rivendicazioni sindacali. Inevitabili le ripercussioni sul traffico nella zona di via Libertà e nelle strade limitrofe.
“La data del 31 maggio quando scadranno i contratti di solidarietà, non è molto lontana, i lavoratori di Almaviva vivono momenti di forte ansia, non possiamo consentire i 1500 esuberi e l’incertezza per tutti gli oltre 6 mila addetti del call center da Palermo a Catania”. Cosi Eliana Puma Rsu Fistel Cisl, nel giorno del corteo e dello sciopero dei lavoratori Almaviva, che, in circa 2 mila hanno attraversato il centro di Palermo per giungere in via Cavour, portando manifesti e una bara a simboleggiare la crisi del settore. I sindacati Slc Cgil Fistel Cisl Uilcom e Ugl hanno incontrato il capo gabinetto della Prefettura, che si è assunto l’impegno di sollecitare il governo nazionale sul tavolo di crisi. “Abbiamo ribadito che, se entro il 19 febbraio non avremo risposta, ripartiranno le mobilitazioni Abbiamo ripetuto quanto questo sia necessario, il tavolo per ristabilire il rispetto delle regole. La Prefettura ha confermato il suo impegno per la vertenza e ha condiviso l’urgenza e tempi celeri di ogni azione – aggiunge Puma –. Almaviva è la ‘madre delle vertenze di tutto il settore’, non si può più perdere tempo”. “Gli ammortizzatori sociali scadranno il 31 maggio , attendiamo decisioni aziendali entro la metà di marzo, ma è fondamentale intervenire a livello nazionale, se non si farà nulla, questo settore produttivo è destinato a morire e la Sicilia non può permettersi di perdere 20 mila posti di lavoro a tempo indeterminato”. “Bisogna utilizzare l’occasione dei fondi per le smart city le cosiddette città intelligenti per fare in modo che questi investimenti consolidino il lavoro in Sicilia”. La Fistel Cisl ha ribadito al tavolo che “non si possono avallare soluzioni che falcidiano solo i salari dei lavoratori. Il governo nazionale deve intervenire pure sui committenti e sulle parti datoriali perché il problema è di settore”. Fra le prossime iniziative, uno spettacolo di solidarietà con artisti palermitani, entro la prima settimana di marzo (hastag #siamotuttialmaviva), al teatro Politeama di Palermo. Il 22 febbraio invece il tavolo locale Regione –sindacati. “Non è più possibile rinviare sul fronte delle politiche attive del lavoro e sul rispetto delle regole nel settore delle telecomunicazioni – commentano Daniela De Luca segretario Cisl Palermo Trapani e Francesco Assisi segretario Fistel Cisl – . Se si continua a permettere che soggetti privati e pubblici facciano ricadere le contrazioni dei ricavi sull’ultimo anello della catena cioè i lavoratori, tutto il settore non solo Almaviva, non potrà uscire dalla crisi. Attendiamo risposte dopo l’impegno della Regione, per garantire un futuro, bisogna agire subito. Si studino tutte le ipotesi possibili, anche quella dei contratti di area fra sindacati istituzioni e associazioni imprenditoriali di categoria, per salvare la risorsa dei call center”.
“Se non sarà trovata una soluzione nel giro di pochi mesi più di 2 mila persone potrebbero trovarsi in mezzo alla strada. A maggio scadranno anche i contratti di solidarietà che non potranno più essere rinnovati e a quel punto il futuro di Almaviva a Palermo sarà seriamente a rischio”. A dirlo è Loredana Ilardi, lavoratrice della sede palermitana di Almaviva Contact e componente della segreteria provinciale di Sinistra ecologia e libertà Palermo, intervenendo nel giorno dello sciopero del call center e della manifestazione che in queste ore sta vedendo sfilare migliaia di lavoratori per il centro di Palermo. A fianco degli operatori palermitani c’è anche una delegazione di Almaviva Catania e i colleghi del call center palermitano Accenture. “Siamo esasperati – continua Ilardi – oggi manifestiamo per chiedere al governo nazionale di intervenire sui grossi committenti pubblici e privati che per primi, con le politiche delle gare al massimo ribasso, stanno mettendo in ginocchio il mondo dei call center. Sel da tempo è a fianco dei lavoratori ed è stata l’unica a farsi promotrice fuori e dentro il Parlamento delle loro istanze, nel silenzio generalizzato su questo tema. Abbiamo chiesto al prefetto di Palermo di sollecitare il governo Renzi per l’apertura di un tavolo di crisi a livello nazionale e ci hanno detto che entro la settimana dovremmo avere notizie. Ma il tempo stringe e il rischio di vedere collassare l’ultima realtà produttiva della città è sempre più concreto”.
“Sono vicino ai lavoratori di Almaviva che da mesi si battono per la definizione di questa lunga vertenza che vede coinvolti centinaia di lavoratori nella nostra città. Mi auguro che il governo nazionale convochi al più presto un tavolo per definire la vertenza e dare certezze a tantissime famiglie che vivono ormai col fiato sospeso e con la paura del domani”. Lo dichiara il presidente della commissione Attività Produttive del Comune di Palermo e segretario provinciale di Idv Paolo Caracausi.
“Il Comune è sempre stato attento e attivo, per quanto di sua competenza e possibilità, affinchè la vertenza Almaviva avesse una soluzione positiva per le migliaia di lavoratrici e lavoratori Palermitani. Oggi, apprezzando il rinnovato impegno della Prefettura di Palermo e confermando la nostra preoccupazione per una vicenda che appare sempre più complessa, rimaniamo in attesa della convocazione di un tavolo da parte del Governo Nazionale”. Lo hanno dichiarato il sindaco Leoluca Orlando e l’assessora alle Attività Produttive, Giovanna Marano, in merito alla vertenza dei lavoratori dei call-center Almaviva.
“Esprimo piena solidarietà ai lavoratori di Almaviva che da tempo si battono per l’affermazione di un diritto imprescindibile per garantire condizioni di vita libere e dignitose come il diritto al lavoro, fondamentale per la salvaguardia della stessa struttura sociale della collettività. Ritengo che la politica tutta debba attivarsi a tutela del lavoro, soprattutto quando si è in presenza di società sane come Almaviva che affrontano i costi del lavoro senza comode alternative come quella della delocalizzazione. Una prassi che dovrebbe essere maggiormente controllata e assoggettata a un regime di rigore fiscale tale da garantire effettiva parità e concorrenzialità. I lavoratori lamentano infatti che la loro società di appartenenza, Almaviva, è spesso soccombente negli appalti di servizi e nelle commesse rispetto alle offerte più vantaggiose avanzate da altre società che hanno costi minori per il personale perché delocalizzano il lavoro. Un costume che finisce con il danneggiare l’economia locale, aggravando la disoccupazione interna e alterando il mercato. Tra l’altro sembrerebbe che non sempre le altre società che operano nel settore agiscano nel rigoroso rispetto della privacy e tuttavia raramente vengono applicate le doverose sanzioni rivolte a scoraggiare tali comportamenti illeciti, che a loro volta sono spesso conseguenze della delocalizzazione e dell’utilizzo di dipendenti che operano in altri paesi con differenti regimi legislativi in materia di privacy. Ritengo che il governo nazionale debba intervenire per garantire l’effettività della libera concorrenza, applicando le dovute sanzioni e vigilando sulle delocalizzazioni”. Lo dichiara la vicepresidente vicaria del Consiglio comunale di Palermo Nadia Spallitta (Pd).

