PALERMO – La vittima del borseggio sul bus tentenna, cade in contraddizione. La difesa, invece, dimostra che l’imputato era al lavoro il giorno del delitto.
La Corte di appello, presieduta da Antonio Napoli, ha così assolto Alessandro Lo Monaco, 45 anni, ribaltando il verdetto di primo grado con cui era stato condannato a tre anni.
Già in Tribunale il reato da rapina era stato derubricato il furto aggravato ed era già caduta la contestazione di avere violato la misura di prevenzione personale, su richiesta del legale della difesa, l’avvocato Luciano Sarpi. L’avvocato ha richiamato alcune sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo secondo cui, l’obbligo di condurre una vita onesta sia una disposizione troppo generica. Bisogna contestare all’imputato condotte specifiche.
Restava l’ipotesi di furto. L’anziano disse che era stato borseggiato sul 101. L’imputato ha controbattuto sostenendo al sua innocenza. L’avvocato Sarpi si è detto in possesso della documentazione che comprovava la presenza sul posto di lavoro dell’operaio che fa parte del bacino Ex Pip. E ha pure chiesto di citare a testimoniare il capo squadra e i colleghi che erano con lui. Ed è arrivata l’assoluzione.