ROMA- “Quando un popolo vota ha sempre sempre ragione, le elezioni fanno sempre bene sia quando uno le vince sia quando uno le perde”, la dichiarazione di Matteo Salvini che, ieri, è rimbalzata da Milano, sulle elezioni in Russia, è andata a cozzare con quella dell’altro vicepremier, Antonio Tajani. Il ministro degli Esteri ribadisce che il plebiscito per Vladimir Putin è stato caratterizzato “da pressioni forti e anche violente”.
Silenzio dalle massime istituzioni. Gelido quello del Quirinale: dopo la scontata vittoria di Putin non è partita alcuna lettera da presidente a presidente. La posizione di Palazzo Chigi è più vicina a quella della Farnesina. Anche se Giorgia Meloni, ad Agorà, in serata sottolinea come “quello che noi abbiamo fatto in questo anno e mezzo con la velocità con cui lo abbiamo fatto, e la chiarezza che abbiamo dimostrato in politica estera, tutto questo racconta di una maggioranza coesa”.