Lagalla sceglie il suo staff, le nomine alla Città metropolitana - Live Sicilia

Lagalla sceglie il suo staff, le nomine alla Città metropolitana

Di Gangi: “Emolumenti esagerati, 700 mila euro in cinque anni”

PALERMO – La giunta ancora non c’è e probabilmente sarà annunciata solo dopo il Festino, ma intanto il sindaco di Palermo Roberto Lagalla ha creato il suo staff di collaboratori. Non al Comune però, quasi al dissesto e senza soldi, bensì nella vicina Città metropolitana che, a furia di pensionamenti, ha visto il proprio personale calare del 60% aprendo spazi per le nomine.

I decreti sono stati pubblicati all’albo pretorio di Palazzo Comitini e riguardano due giornalisti, ossia Giuseppe Leone e Claudia Giocondo, e il segretario particolare Antonino Zito. Collaboratori che hanno seguito Lagalla lungo tutta la campagna elettorale e che il sindaco, nella sua doppia veste di capo del Comune e dell’ex Provincia, ha voluto riconfermare per tutto il quinquennio, anche se con vesti diverse.

Leone e Giocondo, infatti, sono nominati consulenti e collaboratori esterni a supporto dell’attività politico-istituzionale dell’ente, occupando gli unici due posti disponibili: per loro un compenso mensile lordo di quasi 1.900 euro, oltre oneri, fino alla scadenza del mandato di Lagalla. Fra i loro compiti anche la stesura di relazioni, pareri, testi e comunicati.

Discorso a parte va fatto per Zito, dipendente dell’Università e stretto collaboratore di Lagalla sin dai tempi del rettorato. Il posto di “segretario particolare” infatti non esisteva alla Città metropolitana ed è stato così creato ad hoc un ufficio alle dirette dipendenze del sindaco, denominato “staff politico” in base all’ex articolo 90 del Testo unico per gli enti locali, attingendo le risorse dal fondo di riserva. Per Zito, messosi in aspettativa dall’Università e inquadrato ora come categoria D1, è prevista una spesa di 75.500 euro l’anno lordi, comprensivi di retribuzione (55 mila), contributi e oneri per Inail e Irap, mentre l’emolumento unico sostitutivo (che comprende straordinari e produttività) ammonta a 28.500 euro annui.

Scelte che non mancano di scatenare polemiche, specie per la spesa totale nel quinquennio che supererà i 700 mila euro. “Ho appreso che uno dei primi atti del sindaco Lagalla, nella sua qualità di sindaco metropolitano, è stato quello di costituire un proprio staff di stretti collaboratori retribuiti a carico della Città metropolitana – attacca Mariangela Di Gangi, eletta in consiglio comunale con la lista Progetto Palermo – Nulla di eccepire né sul piano formale né rispetto ai singoli professionisti, ma mi permetto di sottolineare che, in un momento di grave crisi come quello che migliaia di famiglie stanno vivendo, sarebbe stato bene valutare l’opportunità di alcuni emolumenti che, in tutta franchezza, appaiono decisamente esagerati”. “Che un segretario del sindaco possa guadagnare quanto lo stesso sindaco, con una integrazione di 28.000 euro annui rispetto al già non indifferente stipendio di 75.000 euro annui, è qualcosa che avrebbe richiesto un approfondimento di valutazione – continua Di gangi – soprattutto se per farlo si è ricorso ad un prelievo dal fondo di emergenza, come se questa fosse una priorità per la vita dei cittadini e delle cittadine della nostra città e della nostra provincia”.

Infine anche una nomina a titolo gratuito: Nicola Vernuccio è stato scelto come consulente per la pianificazione strategica e le politiche di sviluppo socio-economico dell’ex Provincia.

“I 700 mila euro prelevati dal fondo per il personale dovevano servire per l’accesso alle progressioni verticali e per reperire nuovo personale, necessario per la sopravvivenza della città metropolitana. L’ente è paralizzato, non ha più geometri, ragionieri, istruttori, periti chimici e periti informatici, manca tutto personale di categoria C. Il sindaco metropolitano Roberto Lagalla avrebbe potuto dare un segnale di cambiamento in un ente al collasso, anziché utilizzare tutti i fondi del personale per la nomina di consulenti esterni”. A dichiaralo sono il segretario generale Fp Cgil Palermo Giovanni Cammuca, Saverio Cipriano, segretario aziendale della Fp Cgil e Rsu a palazzo Comitini e tutte le Rsu Fp Cgil Palermo della Città metropolitana. “E’ un fatto molto grave, quanto è accaduto – aggiungono – Chiediamo che il sindaco torni sui suoi passi e che utilizzi queste risorse, liberate in gran parte per i pensionamenti di questi anni, per permettere al personale interno di fare le progressioni e di trovare le figure che mancano e che servono all’ente per funzionare. Non c’è più un solo geometra né un ragioniere: gli stipendi li predispongono i colleghi di categoria B. Avevano già pronto un piano di progressioni, che chiediamo venga portato avanti, e bisogna reperire le figure che servono per garantire l’attività degli uffici”.


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