PALERMO – Quando un americano torna in Sicilia va accolto con tutti gli onori. L’asse fra Palermo e New York si basa sul rispetto e il rispetto è fatto di forma e sostanza. L’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia, che stamani ha portato all’arresto di 10 persone, conferma la solidità dei rapporti, mantenuti da sempre dai boss di Torretta, piccolo paese della provincia palermitana. LE FOTO DEGLI ARRESTATI
Il “giocattolino” dei lavori edili
Tra gli arrestati dai carabinieri del Nucleo investigativo ci sono i fratelli Natale e Francesco Puglisi, di 62 e 55 anni. Imprenditori del settore movimento terra, hanno dei precedenti penali per mafia, droga ed estorsione. Ad un certo punto capirono di essere stati messi fuori da quello che definivano “il giocattolino” e cioè la gestione dei lavori edili tra Torretta, Capaci e Carini.
Speravano di poterne discutere con un amico importante che stava per tornare e di convincerlo ad intervenire nei confronti di Simone Zito. A Zito, infatti, imputavano il venire meno degli accordi.
E arrivò l’americano
Alle 14 del 27 settembre 2018, all’aeroporto Falcone e Borsellino di Cinisi atterrò Ernest Grillo, esponente di spicco della famiglia mafiosa Gambino di New York.
Non è l’unico americano citato nelle carte dell’inchiesta. Ci sono pure Silvester Davì e Giovanna Giovan Battista Badalamenti. Sono tutti collegati alla figura di Frank Calì, assassinato nel marzo 2019 a Staten Island.
Villa con piscina a fondo Anfossi
Ad attendere Grillo in aeroporto c’era Natale Puglisi, che per ospitare gli amici americani aveva scelto una delle tante ville di lusso di fondo Anfossi, a Mondello. Il proprietario è un personaggio già arrestato nel 2002. Lo stesso Puglisi il 3 ottobre successivo accompagnò Grillo a trovare un vecchio amico di Baucina, tale Enzo. I carabinieri lo identificano in Vincenzo Varisco, anziano pregiudicato per mafia e traffico di stupefacenti.
“Mangiata e cocaina sul tavolo”
Quale sia stata l’accoglienza riservata a Grillo viene ricostruita dalle parole di Francesco Puglisi. Parlava di una “mangiata” al ristorante, organizzata come ai vecchi tempi “insieme anche agli amici miei di qua”. Sul tavolo fecero trovare anche della cocaina: “… ci dissi mi servono cinque grammi perché feci figura ci misi sopra il tavolo pure questa, bella fu”.
Da un altro passaggio dell’intercettazione si comprendeva che era una tradizione quella della cocaina per gli ospiti: “… qualche anno addietro sono andato a disturbarli pure che c’avevo pure amici americani”.
Tra il 21 marzo e il 4 aprile 2019 Baldassarre Puglisi, figlio di Natale, è stato in America, dove avrebbe incontrato Grillo, dal quale aveva ricevuto un’ambasciata per il genitore: “… digli a tuo padre che tutto a posto abbiamo sistemato tutte cose”. Le cose sistemate potrebbero essere i nuovi equilibri mafiosi, assestati dopo la morte di Frank Calì e soprattutto dopo avere avuto la certezza che a ucciderlo era stato un balordo. Non era un delitto di mafia e le fibrillazione, da New York a Torretta, si placarono.
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