I 1814 immigrati che si trovano ancora a Lampedusa minacciano di attuare uno sciopero della fame se non verranno trasferiti in tempi brevi dall’isola. Tra gli extracomunitari, in gran parte tunisini, comincia infatti a serpeggiare la paura che possano essere rimpatriati. Alcuni di loro sostengono di avere raccolto queste “voci”, che non hanno però alcuna conferma ufficiale, dai loro parenti in Tunisia. I migranti sono attualmente suddivisi tra il centro di accoglienza, che è stato riaperto domenica scorsa, e i locali dell’area marina protetta, in precarie condizioni igieniche, dove sono ospitati 120 tunisini.
Questa mattina è prevista la partenza solo di alcuni minori, con il traghetto di linea Palladio per Porto Empedocle. Ieri anche il sindaco dell’isola, Bernardi De Rubeis, si era detto “preoccupato per il rischio che la situazione, finora pacifica, possa degenerare”. Una preoccupazione condivisa dal portavoce in Italia dell’ Alto Commissariato Onu per i rifugiati, Laura Boldrini: “Finora – dice – la situazione è stata gestita con molto senso di responsabilità e non ci sono state tensioni, ma bisogna fare di tutto per evitare che questo avvenga. Non bisogna tirare troppo la corda, è necessario incentivare il trasferimento dei migranti verso altri centri in Italia e far capire loro che non c’é alcuna intenzione di rimpatriarli”.
“Il ministro Maroni mi ha assicurato che mercoledì inizieranno a trasferire nel centro di Catania”, quello di Mineo, “tutti gli immigrati rifugiati politici che sono presenti all’interno dei Cara (i Centri accoglienza richiedenti asilo – ndr) che potranno dunque dare ospitalità agli immigrati tunisini, circa 1.800, presenti a Lampedusa”. Lo ha detto a Sky tg24 il sindaco dell’isola, Bernardino De Rubeis.
Parlando a Skytg24, il sindaco De Rubeis ha inoltre confermato che oggi “con due voli organizzati dal ministero dell’Interno partiranno duecento immigrati. Nei giorni prossimi continuerà il trasferimento. Il ministro mi ha detto che in una decina di giorni gli immigrati che si trovano nel territorio verranno trasferiti”. “Con l’arrivo della bonaccia – ha proseguito De Rubeis – potranno arrivare altri extracomunitari ma la disponibilità di posti all’interno dei Cara sparsi in tutta Italia” – i Centri accoglienza richiedenti asilo, che da mercoledì prossimo cominceranno a liberarsi perché i rifugiati verranno gradualmente trasferiti nel Villaggio della solidarietà di Mineo – “ci consentiranno di trasferire gli immigrati da Lampedusa verso l’Italia”. De Rubeis ha detto di aver discusso oggi con Maroni “anche dell’apertura della struttura che si trova a Capo Ponente, la vecchia ‘base Loran’, dove c’é un’estensione di 300 mila metri quadrati di terreno: questo per evitare che nel futuro, nella stagione estiva, gli immigrati possano girare nelle strade di Lampedusa come sta avvenendo adesso”. Gli immigrati che si trovano sull’isola, ha aggiunto il sindaco, “sono sereni, consapevoli, hanno ancora qualche centesimo in tasca. Ma in queste ore non mi preoccupano tanto gli extracomunitari, quanto la protesta dei pescatori per il ‘caro gasolio’: se non ci sarà un abbattimento del prezzo faranno domani lo sciopero generale” e, per questo, De Rubeis ha chiesto al ministro di intervenire affinché vengano accolte le loro rivendicazioni.