RAGUSA – In sala giochi invece che in reparto in ospedale, ma anche a casa a cena durante il turno di lavoro e a festeggiare il Capodanno nonostante fosse di servizio. Sono alcune delle irregolarità contestate dalla polizia di Stato a un medico dell’ospedale Regina Margherita di Comiso che è stato denunciato alla Procura di Ragusa per truffa aggravata. Gli sono stati sequestrati beni per circa 10mila euro, ritenuti il danno economico cagionato all’Asp. L’indagine è stata avviata nel 2013 dal locale commissariato di polizia che esegue i primi appostamenti dopo una segnalazione: il 15 novembre il medico in servizio dalle 14 alle 20, e poi reperibile fino alle 8 dell’indomani, alle 19.15 è visto uscire in auto dall’ospedale andando in una sala giochi online, dove è rimasto fino alle 20. Gli stessi orari e le stesse modalità sono state riscontrate dai poliziotti del commissariato di Comiso tre giorni dopo. E il 31 dicembre ha festeggiato Capodanno fuori dall’ospedale nonostante fosse di turno e reperibile.
La presunta truffa, secondo quanto emerge dalle indagini del commissariato della polizia di Stato di Comiso, sarebbe avvenuta anche in periodi festivi, come il Capodanno. Il 31 dicembre 2013 il medico, in servizio dalle 14 alle 20 e con seguente reperibilità fino alle 8 del 1 gennaio, ha timbrato il badge di ingresso ed è uscito dall’ospedale appena tre minuti dopo. Alle 15:13 è ritornato nel nosocomio, che ha lasciato nuovamente alle 15:48, per poi rientrare nuovamente alle 15:59 e uscirne definitivamente alla ore 18:17. Quest’ultima uscita, ricostruisce la polizia, gli avrebbe consentito di potersi recare a festeggiare il Capodanno e rientrare alle ore 00:47 del 01 gennaio, timbrare il badge in uscita e uscire definitivamente, senza essere passato in corsia, qualche minuto dopo. In altre circostanze il medico è stato ripreso da telecamere mentre timbra il cartellino alle 12:59 per uscire qualche minuto dopo andare via alle ore 19:07 e rientrare alle ore 23:05 esclusivamente per ripassare il badge. In alcune circostanze, seguito da poliziotti in borghese, è stato visto restare in una sala giochi dove era solito recarsi durante l’orario di servizio. La polizia di Stato nei suoi confronti ha eseguito un sequestro preventivo di beni per circa 10.000 euro, relativa a quelle che per l’accusa sarebbero le ingiuste retribuzioni ottenute dal professionista e relative al periodo delle indagini per un eventuale risarcimento all’ASP del danno subito.