TRAPANI – Antonino Incandela, arrestato per l’omicidio di padre Michele Di Stefano, è stato ascoltato dal giudice per le indagini preliminari Antonio Cavasino. L’interrogatorio si è svolto nel carcere di San Giuliano.
L’uomo ha confermato la sua versione dei fatti. Ha ribadito di essere andato a trovare il prete per dargli una lezione ma che non era sua intenzione ucciderlo. Agli inquirenti, dopo l’arresto, ha detto di essersi reso conto soltanto dopo che i suoi colpi con un bastone erano stati mortali.
Avrebbe invece voluto colpirlo alle gambe ma, a suo dire, c’era troppo buio nella stanza da letto di padre Di Stefano e di conseguenza non sarebbe stato in grado di capire che stava uccidendo l’anziano prete. Il gip dovrà ora decidere sulla convalida del fermo e sull’applicazione della misura cautelare in carcere. C’è intanto attesa per la messa di domenica nella Chiesa di Ummari.
La madre di Incandela ha annunciato di voler leggere una lettera per scusarsi con la comunità per il delitto commesso dal figlio. Il sindaco di Trapani Vito Damiano ha voluto ringraziare l’Arma dei Carabinieri per avere concluso il caso “in maniera brillante”.