PALERMO – Sebastiano Barone batte cassa. Il noto rivenditore di pneumatici attende da un anno che l’Ast saldi un conto di circa 290 mila euro. C’è di più, perché alcune recenti vicende non convincono l’imprenditore che ha presentato una denuncia alla polizia. Chiede che sia fatta chiarezza su alcune operazioni che, a suo dire, potrebbero escluderlo dall’elenco dei fornitori dell’Azienda siciliana trasporti.
Le indagini vanno avanti, nel frattempo Barone chiede il pagamento di una grossa fornitura di gomme, ancora in corso, che si è aggiudicato presentando un’offerta più bassa di altre ditte.
È la storia di una gara tormentata per duemila pneumatici e un importo di 460 mila euro quella ricostruita nella denuncia di Barone. La gara fu espletata nel 2016. L’imprenditore denunciò subito alcune anomalie che avrebbero dovuto portare all’esclusione di un concorrente. Non andò così. Barone decise di rivolgersi all’Anac, l’autorità anti corruzione che in effetti nel giugno 2017 fece sapere all’Ast che l’impresa andava esclusa. La gara, nel gennaio 2018, fu aggiudicata a Barone che iniziò la fornitura. Si è andati avanti per mesi fino a quando l’Ast non scrisse una lettera: gli pneumatici forniti dovevano essere smontati e ritirati. Non corrispondevano più alle caratteristiche richieste dal bando.
Barone spiega, carte alla mano, che nelle more dell’aggiudicazione la casa produttrice aveva terminato la disponibilità dei modelli, ma che quelli nuovi forniti avevano caratteristiche superiori ai precedenti. Lo dimostrebbe un documento di compatibilità tecnica fra vecchi e nuovi modello del Ministero dei Trasporti. Non è tutto: pochi giorni fa, così racconta Barone, l’Ast avrebbe avviato un’indagine di mercato per chiedere ad altre ditte di completare la fornitura (restano circa 60 mila euro di merce da consegnare). Una procedura inammissibile, tuona Barone, perché interviene a ancora in corso. Sembrerebbe che tra le ditte interpellate ci sia proprio quella esclusa su input dell’Anac.
“Mi sento vittima di un sistema – spiega Barone –, non veniamo pagati per una fornitura che abbiamo reso. Senza quei soldi rischiamo di dovere licenziare degli operai. Il presidente della Regione Nello Musumeci intervenga”. E i sospetti sulle procedure di gara: “Ho presentato una denuncia, spetta agli investigatori valutarla. Nel frattempo, però, dobbiamo essere pagati”.
“Abbiamo agito e agiremo sempre nel rispetto delle regole e della trasparenza – spiega il direttore dell’Ast Ugo Fiducccia -. Siamo pronti a spiegarlo in tutte le sedi competenti, anche dinanzi all’autorità giudiziaria qualora ci venisse chiesto. L’appalto è scaduto a gennaio e potevamo utilizzare i soldi residui per delle prove tecniche e di comparazione dei prodotti. Ci muoviamo per tutelare gli interessi dell’azienda”.
E i pagamenti? “Appena sarà superato il blocco del bilancio, cosa che non dipende da noi, e riceveremo i crediti che avanziamo il signor Barone sarà pagato immediatamente, come è sempre avvenuto”.