Era nascosto in un casolare isolato nella provincia di Bari e cercava di sfuggire all’arresto. Nel pomeriggio di giovedì i poliziotti della squadra mobile di Bari l’hanno tratto in arresto e scoperto che Nicola Lorusso, 24 anni, era in collegamento telefonico con i familiari e il padre di Umberto Lorusso detenuto in carcere.
Il padre è ritenuto un esponente di spicco della criminalità organizzata barese che sta scontando una pesante condanna per fatti che lo avevano visto protagonista, dagli inizi degli anni 2000 e per almeno tre lustri, di una cruenta lotta armata con il contrapposto clan Campanale, al quartiere San Girolamo.
Le indagini, avviate a gennaio scorso, subito dopo l’emissione della misura, si sono concentrate nel monitoraggio dei suoi spostamenti fino a localizzare il giovane pregiudicato nel casolare. Nella circostanza, insieme ad altri congiunti, aveva appena terminato una conversazione audio-video con il genitore detenuto. L’uomo, alla vista dei poliziotti, non ha opposto resistenza. Ora si trova nel carcere di Bari. Dovrà espiare la pena di un anno e due mesi di reclusione per i reati di lesioni aggravate e di detenzione e porto di armi.