PALERMO – Era l’esito atteso da tempo, da novembre dello scorso anno per la precisione, ma non è quello che la famiglia di Mario Biondo aveva previsto. I risultati della terza autopsia, eseguita undici mesi fa, confermano infatti quelli precedenti: il cameraman palermitano trovato senza vita nella sua casa di Madrid il 30 maggio del 2013 si sarebbe dunque suicidato, come avevano già affermato il medico legale spagnolo e il professore Paolo Procaccianti del Policlinico di Palermo.
Un esito che ha lasciato di stucco la famiglia Biondo, che non ha mai creduto che Mario possa essersi ucciso. “Ci sono molte incongruenze – dice la madre, Santina D’Alessandro – per questo i nostri consulenti sono già al lavoro. Non ci arrenderemo di certo, non saranno questi risultati a fermarci. Andiamo avanti per far venire a galla la verità”.
Il padre e la madre di Mario, dal giorno della tragedia, portano avanti una lunga battaglia, che si snoda tra il capoluogo siciliano e la Spagna, dove il figlio viveva insieme alla moglie, la famosa presentatrice spagnola Raquel Sanchez Silva. Santina D’Alessandro e Pippo Biondo hanno ribadito più volte che Mario non si sarebbe mai tolto la vita: il lavoro lo gratificava e lo rendeva felice e, quella notte, aveva anche comunicato con i suoi fratelli, non lasciando intendere nulla di preoccupante. Sposato con la presentatrice, viveva in un appartamento nel centro di Madrid, lo stesso in cui fu trovato morto, appeso ad una libreria con una pashmina, secondo i familiari una vera e propria simulazione di un suicidio.