Lavoro a Catania, 1,4 milioni ricevuti per la formazione - Live Sicilia

Catania, più di 1,4 milioni di euro ricevuti per la formazione dei lavoratori

Il rapporto Fonditalia 2024

CATANIA – Con oltre 1,4 milioni di euro di contributi ricevuti per la formazione dei lavoratori, Catania si posiziona al secondo posto tra le provincie siciliane che hanno beneficiato di più della formazione finanziata da FondItalia, Fondo paritetico per la formazione dei lavoratori.

I dati, si legge in un comunicato, sono emersi dall’edizione 2024 del Rapporto FondItalia che ogni due anni viene pubblicato dal Fondo per tracciare l’andamento della formazione continua nel nostro Paese. I finanziamenti sono serviti per la riqualificazione professionale di quasi 7mila lavoratori di oltre 460 aziende della provincia.

La formazione dei lavoratori in Sicilia

Nei 15 anni di attività di FondItalia, si legge nella nota, la Sicilia si è posizionata tra le regioni italiane dove l’attenzione alla formazione continua dei lavoratori è stata intrapresa dalle aziende del territorio con costanza e partecipazione e la provincia di Catania si è dimostrata tra le più virtuose, seconda solo alla provincia di Palermo e davanti a quella di Ragusa.

Degli oltre 65mila lavoratori siciliani che hanno aderito a FondItalia da luglio 2009 – primo mese in cui è stato possibile effettuare l’adesione al Fondo –, quasi il 20 per cento sono di Catania e provincia mentre le aziende aderenti che hanno sede in provincia sono oltre il 17 per cento su un totale di oltre 13mila.

“Le transizioni che stiamo vivendo costringono le imprese ad adeguare le competenze del capitale umano – sottolinea il Direttore del Fondo Egidio Sangue -. Se questo non avviene ci sarà un calo della competitività con consequenziale perdita di posti di lavoro e marginalizzazione dei territori”.

“In una società che invecchia – continua Sangue – il capitale umano che abbiamo oggi a disposizione è prezioso e inestimabile e deve essere valorizzato con l’investimento sulle competenze”.

“Il 50 per cento delle micro e piccole imprese aderenti a FondItalia viene coinvolta in attività formativa – prosegue Sangue – e questo ci inorgoglisce e ci rende ottimisti. Ormai da qualche tempo fra le proposte di FondItalia c’è quella di inserire nei percorsi di formazione finanziata anche gli imprenditori, perché sono loro che guidano le aziende e i lavoratori e come tali devono poter essere costantemente aggiornati”.

I numeri

Nel dettaglio, il 93 per cento delle imprese siciliane che hanno aderito a FondItalia sono microimprese, ossia con meno di nove dipendenti (per un totale di oltre 36mila lavoratori) mentre il 6 per cento sono piccole imprese con un numero di dipendenti compresi tra le 10 e le 49 unità professionali (per un totale di oltre 16mila dipendenti).

La provincia più rappresentata è quella di Palermo con il 35 per cento delle imprese e il 33 per cento dei lavoratori, seguite da quella di Catania (17 per cento di imprese e 19 per cento di lavoratori) e da quella di Ragusa (11 per cento di imprese e 11 per cento di lavoratori).

Commercio (27 per cento), costruzioni (14 per cento), servizi di alloggio e ristorazione (12 per cento) e agricoltura e pesca (9 per cento) sono i settori più rappresentati dalle imprese aderenti.

Dal 2010, anno di attivazione del primo Sportello di FondItalia per il finanziamento della formazione continua, sono state poco più del 12 per cento delle imprese e del 36 per cento dei lavoratori siciliani aderenti al Fondo ad aver beneficiato delle risorse per la formazione messe a disposizione da FondItalia, per un totale di quasi 12 milioni di euro.

La provincia che ha maggiormente beneficiato dei contributi è stata quella di Ragusa (per il 28 per cento), seguita da quella di Palermo (23 per cento) e quella di Catania (16 per cento).

“Un modello virtuoso”

“Come FederTerziario in Sicilia – sottolinea Nicola Patrizi, presidente di FederTerziario – abbiamo già sperimentato un modello virtuoso che coniuga formazione e lavoro, indirizzando degli studenti siciliani nelle strutture alberghiere altoatesine col contributo di FederTerziario Sicilia che si è fatta carico anche delle spese di mobilità”.

“Un ponte tra scuola e lavoro – continua Patrizi – che reputiamo fondamentale per colmare il disallineamento tra domanda e offerta del lavoro, e che supportiamo nelle nostre aziende associate anche con il sistema della formazione continua grazie alla presenza di FondItalia”.

L’appuntamento biennale con la presentazione del Rapporto è anche un’occasione per animare e rinvigorire il dialogo sul territorio con le imprese che credono nella formazione dei propri dipendenti come volano per la crescita della propria organizzazione nell’attuale mercato del lavoro.

“Il roadshow che abbiamo programmato per la presentazione del Rapporto 2024 – spiega Francesco Franco, presidente di FondItalia – è partito da Bari, a inizio maggio, poi è andato in scena a Milano, Torino, Napoli, Palermo e, ad ottobre, terminerà a Roma”.

La Sicilia, fin dal 2009 anno di istituzione dei Fondi Interprofessionali – conclude Franco – ha sempre dimostrato il proprio carattere tenace e di iniziativa economica anche sotto l’aspetto della formazione continua dei lavoratori, dimostrando di credere nella professionalizzazione delle maestranze e di investire nell’innovazione continua”.


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