Cassibile, i Ris trovano| gli attrezzi del "mostro" - Live Sicilia

Cassibile, i Ris trovano| gli attrezzi del “mostro”

Si scava alla ricerca della armi
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Sono stati sequestrati dai carabinieri degli altri reperti nell’ambito dell’indagine che ha portato all’arresto del presunto “mostro di Cassibile”. Non si tratterebbe comunque dell’arma del delitto ma di materiale di più piccole dimensioni tale da stare all’interno di una scatola del tipo di quella usata per le risme di carta per fotocopie. Gli oggetti sono stati recuperati dai carabinieri del Ris che hanno percorso un vallone, a ridosso dei confini delle proprietà di Giuseppe Raeli, che era stato in precedenza sequestrato e scandagliato con metal detector e georadar.
Gli investigatori, che avevano posto già ieri sotto sequestro i fondi dell’uomo attigui alla sua abitazione, sono alla ricerca di altri elementi utili al prosieguo delle indagini e, soprattutto, dell’arma utilizzata per compiere la catena di delitti: un fucile calibro 12 caricato a pallettoni che avrebbe “firmato” oltre ai cinque omicidi ed ai quattro tentati omicidi che gli sono stati contestati anche un’altra serie di agguati avvenuti nella frazione ad una ventina di chilometri da Siracusa dal 1996 al 2009. Nelle operazioni di scavo e di ricerca viene utilizzato anche un apparecchio geo radar per “radiografare” le profondità del terreno. Fino ad ora l’arma del delitto non è stata trovata; in mano agli investigatori ci sono dei bossoli recuperati, in alcuni casi, sui luoghi degli agguati. Dai controlli balistici sono risultati essere stati sparati da un’arma nella quale erano state caricate altre munizioni sequestrate nel garage di Raeli.

Per Giuseppe Raeli, soprannominato “Pippu ù lupu” (Giuseppe il lupo) per il suo carattere schivo e taciturno, arrestato ieri con l’accusa di essere il “mostro di Cassibile”, il primo momento della verità sarà giovedì prossimo. Nel Palazzo di Giustizia di Siracusa, infatti, il presunto serial killer verrà sottoposto all’interrogatorio da parte del gip Vincenzo Panebianco, il magistrato che ha firmato il provvedimento restrittivo richiesto dalla Procura. Proprio in relazione ai tempi dell’interrogatorio il difensore dell’indagato, l’avvocato Giambattista Rizza del foro di Siracusa, non nasconde qualche perplessità ed anzi parla di “lesione del diritto della difesa”. “Avevo chiesto che l’interrogatorio di giovedì slittasse di ventiquattro ore – spiega all’Ansa il legale – ma questa istanza mi è stata respinta senza alcuna motivazione. La mia richiesta di far slittare di un giorno l’interrogatorio nasceva dal fatto che proprio giovedì prossimo scadrà il periodo di isolamento imposto con la misura restrittiva che sin qui mi ha impedito di poter parlare con il mio assistito. Per questo parlo di lesione dei diritti della difesa”.


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