PALERMO – Il video si era trasformato in un’auto denuncia, alla fine il tribunale ha però assolto un imprenditore. La sentenza con formula piena è del tribunale monocratico, giudice Simona Nasca.
Sotto processo c’era Rosario Pinto, titolare della ditta Pinto Rosario Ricami. Era imputato per frode nell’esercizio del commercio.
Nel marzo del 2020, durante la prima fase dell’emergenza Covid-19, Punto aveva immesso sul mercato oltre mille mascherine in tessuto, ritenute non idonee a garantire una protezione efficace dal contagio.
Le indagini erano scaturite da un videomessaggio pubblicitario diffuso sui social network dell’azienda, nel quale l’imprenditore presentava le proprie mascherine. Successivamente, i carabinieri del Nas bloccarono la produzione.
Durante il processo, la difesa – rappresentata dall’avvocato Ermanno Zancla – ha chiarito che nel messaggio promozionale non era mai stato dichiarato che le mascherine fossero certificate e che Pinto stesso aveva fornito informazioni complete e veritiere sulla conformazione e lo scopo del prodotto.
Il giudice ha accolto la tesi difensiva, stabilendo che non vi fosse alcuna condotta penalmente rilevante, e ha quindi assolto l’imputato “perché il fatto non sussiste”.

