"Le regole del Pd siciliano|Valgono anche ad Enna" - Live Sicilia

“Le regole del Pd siciliano|Valgono anche ad Enna”

Dal blog di Antonello Cracolici
di
2 min di lettura

Bufera nel Pd siciliano. O forse no. Per attenersi alle stranezze climatiche degli ultimi giorni, più che di bufera si potrebbe parlare di tempesta di sabbia. In ogni caso il concetto non cambia, tra i democratici siciliani è scontro aperto. Non sono state tantissime, le voci che dal Pd si sono alzate per commentare l’esito ‘bulgaro’ del referendum ennese promosso da Mirello Crisafulli. Un paio, come quelle di Bianco o Burtone, si sono soffermate sulla necessità che la consultazione diventi regionale. Altre, come quella del segretario Giuseppe Lupo, intervistato da Live Sicilia, hanno evidenziato come il referendum non si sia attenuto alle norme previste dallo statuto.

E poi c’è Antonello Cracolici. Il capogruppo del Pd all’Ars ha scritto un post sul suo blog, in serata, per sottolineare alcune riflessioni.

La prima critica che muove Cracolici è l’assenza di una proposta politica che vada oltre il “no” al sostegno del Pd al governo tecnico. “Abbiamo assistito all’autocelebrazione del pensiero unico di Crisafulli in un territorio dove metà del partito non solo non ha preso parte a questa iniziativa, ma non ha neppure partecipato al congresso provinciale. Oltretutto – scrive Cracolici – il quesito era incompleto, bisognava avere il coraggio dirla tutta: dopo il ‘no’ si doveva aggiungere “in questo modo si ritorna al passato e si favorisce il rientro degli uomini di Cuffaro”. Insomma, quello che voglio dire è: al di là del ‘no’ a Lombardo, qual è la proposta politica?”.

Le regole del Pd siciliano valgono anche ad Enna” prosegue il capogruppo. Cracolici enfatizza questa seconda critica guardando, questa volta, al centinaio di persone che hanno vitato a favore della scelta della dirigenza: “immagino che quei voti – dice ancora il capo dei deputati Pd a sala d’Ercole – siano costati parecchi caffè a coloro che hanno accompagnato questi elettori ai seggi, non deve essere stato facile convincerli ad esprimersi in difformità alla linea”.

Cracolici chiude con un’ultima riflessione e una ‘frecciatina’: “in questo momento più che alle percentuali e alla propaganda, bisognerebbe riflettere sul perché alcuni dirigenti usano la base come una fosse una clava, presi come sono dalla nostalgia di accordi – palesi o nascosti – con i cuffariani”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI