ROMA – I pm della Procura di Roma che indagano sulla vicenda che vede coinvolto il sottosegretario Armando Siri, accusato di corruzione, sono al lavoro sulle centinaia di pagine e documenti acquisiti ieri nel corso delle perquisizione svolte in appartamenti e uffici riconducibili all’imprenditore Franco Paolo Arata, indagato anch’egli per corruzione per avere “dato o promesso” 30 mila euro all’esponente della Lega. Gli inquirenti, coordinati dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e dal pm Mario Palazzi, dovranno analizzare i bilanci delle società (Etenea Srl, Alquantara Srl, Solcare Srl amministrata dal figlio Franesco e Solgesta Srl amministrata dalla moglie Alessandra Rollino) dell’imprenditore ligure e i file presenti in una serie di pc acquisiti durante l’attività istruttoria.
All’attenzione degli investigatori anche i telefoni di Arata oltre ai flussi bancari e dei conti correnti: obiettivo di chi indaga è cercare di ricostruire i rapporti che l’imprenditore, oltre che con il sottosegretario alle Infrastrutture, ha avuto con pezzi della politica e delle istituzioni.
Il difensore di Arata, l’avvocato Gaetano Scalise, oggi ha avuto un incontro con i magistrati e ha annunciato il ricorso al tribunale del Riesame. Non è escluso che nelle prossime settimane Arata chieda di essere ascoltato dai titolari del filone di indagine arrivato a Roma per competenza da Palermo.
(ANSA)