Le Vie del Mare dopo 10 tappe nei più prestigiosi musei del mediterraneo approda al XII Salone dei Beni Culturali a Verona grazie ad una iniziativa direttamente promossa dall’Assessore Antonello Antinoro assegnata all’organizzazione pluriennale in questo campo e ormai consolidata di Lelio Carmelo Gambino.
Si apre dunque a Verona una finestra sulla Rete di 50 partner tra Musei, Soprintendenze ed Enti di Ricerca che si occupano del Mediterraneo, e sulla mostra itinerante “Le vie del mare”, progetto ideato e realizzato da Valeria Patrizia Li Vigni Tusa direttore del Museo interdisciplinare di Palazzo d’Aumale. Gli obbiettivi del progetto hanno mirato alla realizzazione di un linguaggio comune, moderno ed efficace sul piano espositivo e divulgativo volto a un pubblico sempre più attento ad approfondire le tematiche storiche, antropologiche, eco ambientali legate alla biologia marina . a mostra, ha rappresentato il mezzo attraverso cui operare tra i partner scelte, condividere percorsi museologici sistemi espositivi, mettere a confronto paesi diversi ma collegati da una matrice comune. Si è proceduto per tematiche ogni arca della mostra ha sviluppato un argomento dall’ archeologia dove sono state illustrate le prime rotte e i primi commerci dell’uomo nel mediterraneo, ma anche le prime forme di legislazione che si è imposto per dare un sistema alla sua vita. Abbiamo analizzato i primi strumenti di pesca dalla preistoria ai nostri giorni e i sistemi di lavorazione e conservazione del pescato, gli strumenti che l’uomo ha utilizzato per cercare una protezione magico religiosa da un mare che ha sempre trasmesso rispetto, paura desiderio di avventura e dove l’uomo si è proteso alla ricerca di terre fertili, contatti umani, conquiste.
La mostra interpreta inoltre la koinè geologica, biologica che caratterizza il mediterraneo dalla sua formazione ai nostri giorni. Siamo convinti che il percorso intrapreso rappresenti un primo approccio alla ricerca di un linguaggio comune in grado di avvicinare i musei e portarli alla collaborazione e al costante miglioramento dei percorsi espositivi e delle proprie attività. Il sodalizio della Rete è stato contrassegnato da un protocollo di intesa dove i musei partner si sono impegnati ad una futura costante collaborazione finalizzata ad abbattere le barriere e istituire il più grande museo del mondo il Museo del Mediterraneo.