PALERMO – Una vecchia macchina da scrivere, libri, poster, l’antica insegna. Quel che restava della sua attività, portata avanti per cinquant’anni, è oggi ridotto in cenere e Giovan Battista Chimenti cerca di recuperare il possibile, pulendo e conservando con cura i pochi oggetti ancora integri.
E’ il titolare dell’edicola stanotte distrutta dalle fiamme in via Vincenzo Errante, a pochi metri dalla stazione centrale: osserva con gli occhi lucidi lo scheletro della struttura, ancora in piedi, ma annerita e devastata all’interno. L’incendio divampato intorno alle quattro di notte non ha risparmiato nulla e il chiosco è adesso inutilizzabile. “L’avevo messo in vedita – spiega Chimenti – ma ora sarà impossibile recuperare anche pochi spiccioli”. I danni ammontano infatti ad oltre ventimila euro: “Non si sono salvate nemmeno le saracinesche e con la mia piccola pensione non so se riuscirò a rimetterla in sesto”.
Il signor Chimenti è visibilmente scosso da quanto accaduto. Pochi anni fa aveva chiuso l’edicola e l’aveva data in gestione, ma a maggio il nuovo titolare ha rinunciato. “Questa edicola ha dato da vivere a me e alla mia famiglia per cinquant’anni, mi ha permesso di crescere e far sposare tre figli. Avrei voluto venderla ad un giovane, a qualcuno pronto a mettersi in gioco, ma adesso è distrutta, non restano che i ricordi nel mio cuore e nella mia mente”.
Stanotte sul posto sono arrivate due squadre dei vigili del fuoco per spegnere le fiamme. Avrebbero avuto origine dall’attrezzatura utilizzata da un ambulante per cuocere le castagne: “Ho saputo soltanto stanotte che qualcuno accatastava accanto all’edicola pedane e cassette di legno per nascondere gli attrezzi e, a quanto pare, il carbone era ancora ardente. Gente che ha agito con estrema superficialità, non considerando che avrebbe potuto provocare questi danni gravissimi”.
Chi passa dalla via Errante abbraccia e saluta Chimenti con affetto. Tutti lo conoscono, la sua edicola è stata un punto di riferimento per chi abita nella zona, fino al giorno della chiusura. “Compravo qui ogni giorno il mio quotidiano preferito – dice Lucia Insalaco – ero già molto dispiaciuta di vederla chiusa, oggi lo sono ancora di più. Spero qualcuno aiuti il signor Chimenti a rimettere l’edicola in piedi, in modo che un giorno possa venderla e riaprire.
Nel frattempo a Chimenti restano le decine di aneddoti e ricordi che come scenario hanno quell’angolo tra la via Marinuzzi e la via Errante. “Portavo i miei figli qui, tanta gente mi veniva a trovare, dalle storiche famiglie che abitano nel quartiere, agli studenti che uscivano da scuola. Ho molta nostalgia di quegli anni ed oggi anche molta rabbia, specie perché chi sa di aver provocato l’incendio non si è ancora fatto vivo. Questo comportamento mi addolora ancora di più, ma si vede che questa edicola dovrà ormai fare parte del mio passato”.