CATANIA. L’eruzione dell’Etna è terminata. L’Ingv ha appena emesso un nuovo comunicato sull’attività del vulcano. Ecco quanto scrivono i ricercatori:
“Dopo un intervallo di relativa quiete di 16 giorni, il Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell’Etna ha prodotto un nuovo episodio di fontana di lava (parossismo) nel mattino del 11 novembre 2013. La fase culminante, con fontane di lava, emissione di cenere, e colate di lava, è iniziata verso le ore 04:00 GMT (=ore locali -1), dopo circa 10 ore di attività stromboliana in graduale aumento. Le pessime condizioni meterologiche hanno fortemente impedito le osservazioni visuali dell’attività, che è stata accompagnata dal consueto aumento dell’ampiezza del tremore vulcanico e lo spostamento della sorgente del tremore da una posizione sotto il Cratere di Nord-Est verso il NSEC, e la superficializzazione della sorgente. La fase di massima intensità dell’attività si è protratta per 7 ore e mezza, per concludersi verso le ore 10:30 GMT; la fine della fontana di lava è stata seguita da una lunga serie di potenti esplosioni che hanno generato forti boati udibili nel settore settentrionale del vulcano. Sono state segnalate ricadute di cenere e lapilli ad est e nord-est dell’Etna. Una voluminosa colata di lava si è espansa dal NSEC verso sud, mentre due colate più piccole sono state emesse verso est-sudest e nordest”.
LA CRONACA. Fontane di lava dai crateri sommitali dell’Etna. L’attività è scattata nel corso della prima serata di ieri dando seguito ad una domenica nella quale si erano intensificate le emissioni gassose dalla “Montagna”. Un’attività che prosegue anche questa mattina con una colata lavica che si dirige verso la Valle del Bove. L’Ingv che monitora costantemente tutta l’area sommitale è riuscita, nonostante le difficoltà dovute al maltempo che imperversa sul vulcano, a raccogliere informazioni grazie ad una delle web-cam termiche piazzate sui creteri sommitali.
Fontane di lava che ieri sera erano, invece, ben visibili ad occhio nudo. Un bollettino emesso dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Catania aveva raccontato cosa stava accadendo: “Nella serata del 10 novembre 2013, si osserva l’intensificarsi dell’attività stromboliana in corso al Nuovo Cratere di Sud-Est dell’Etna, che è accompagnato da un incremento dell’ampiezza del tremore vulcanico”.
Nel frattempo, sul versante dell’aeroporto di Fontanarossa, la Sac informa che “lo spazio aereo sopra Catania vede al momento chiusi i settori 1 e 2. Lo scalo di Fontanarossa sarà comunque operativo con atterraggi e decolli regolari”. La cenere vulcanica emessa dal vulcano in queste ore, si starebbe comunque dirigendo verso lo Stretto di Messina e Reggio Calabria.

