PER CARLOTTA
Cara Figlia adorata,
nascevi il 7 maggio 1986 ed il 12 maggio, per la prima Festa della Mamma che mi vedeva partecipe non solo come figlia, mia madre mi regalava una scatola di cristallo, che conservo ancora e mi diceva: “L’amore di una madre è trasparente come questo dono. Dentro un involucro di cristallo, una madre conserva i ricordi migliori della vita di una donna: la sua maternità”.
Sei andata via il 15 agosto 2002 improvvisamente, terribilmente; i tuoi sedici anni di gioia increduli di fronte all’urto di un’auto che ti investiva uccidendoti. Non è concepibile o immaginabile lo strazio senza fine che accompagna il mio sopravvivere a te: ti avevo donato la vita accogliendoti nel mio corpo di madre ed ero stata impotente ed inutile di fronte ad un istante di chi, distratto, ti ha ucciso.
Anche ieri un altro angelo è volato via ad un passo dal selciato che ha accolto il tuo corpo ed il tuo sangue; ho pensato: “Un’altra giovane vita assurdamente si conclude, un’altra madre cessa di vivere con essa”. Eppure, infinite volte accetterei che la mia storia si replicasse contenendo, insieme al dolore della tua perdita, il miracolo della tua venuta nella mia vita.
Penso che Dio per farci capire il Suo amore, ci ha reso genitori affinché il sentimento puro ed assoluto per i figli potesse farci comprendere pallidamente il Suo. Trascorrono i giorni ed i minuti; a volte il lavoro li rende veloci ma quando sono ferma e sola il tempo acquista una fissità insostenibile e vedendo i tuoi compagni dall’asilo al liceo, gli stessi amici di sempre cresciuti ed adulti, ho un moto di stupore: quando è accaduto? In fondo la mia vita si è fermata in quel momento in cui tu ritornavi dalla Mamma perfetta; il resto, ciò che vedono gli altri, ciò che posso fare per gli altri, io lo dedico a te.
La tua mamma Ester Bonafede