Liceo Umberto, controlli antidroga |Gli studenti protestano col preside - Live Sicilia

Liceo Umberto, controlli antidroga |Gli studenti protestano col preside

Il liceo classico Umberto di Palermo

Il dirigente scolastico: "Ho agito con piglio paterno".

PALERMO – I carabinieri, coi cani antidroga, sono intervenuti, su richiesta del preside Vito Lo Scrudato, al liceo classico Umberto I di Palermo nell’ambito di piano contro l’uso degli stupefacenti. I militari hanno passato al setaccio le aule, trovando uno studente in possesso di qualche grammo di hashish.

La visita ha creato forte disappunto negli studenti. “Ci è stato chiesto di uscire dalle classe mentre i carabinieri perquisivano gli zaini. Diversi minorenni sono stati chiusi in classe. Alcuni – prosegue una studentessa, A. T. – sono stati anche convocati in caserma con l’invito a presentarsi autonomamente perché, in caso contrario, sarebbe stati prelevati da casa. E’ questo, dunque, che prevede il ‘decreto sicurezza’? Costruire una scuola in cui gli studenti vivano nell’ansia?”. Ci mandano la polizia e i cani, ma nel frattempo – aggiunge – i tetti ci crollano addosso, siamo costretti a portarci coperte da casa per scaldarci e trascorriamo le ore di lezione in classi super affollate”.

Il preside getta acqua sul fuoco: “Siamo impegnati come educatori su diversi fronti. Cerchiamo di sensibilizzare gli studenti contro l’uso delle droghe e organizziamo manifestazioni contro la ludopatia. Ho assistito ai controlli e tutto si è svolto nella regolarità più assoluta. I carabinieri hanno agito con professionalità, attenzione e nel rispetto delle garanzie per gli studenti. Un’attività di prevenzione e sensibilizzazione condotta con un piglio paterno. Nulla di traumatico”.

“Apprendiamo del ‘controllo’ effettuato oggi dalle forze dell’ordine al liceo Umberto I di Palermo. I carabinieri avrebbero perquisito gli zaini degli studenti dopo averli fatti uscire dalle classi sotto gli occhi del preside, che avrebbe dato impulso all’iniziativa. Ci chiediamo se il ricorso a simili modalità rientri fra gli strumenti previsti dal progetto ‘Scuola sicura’ in cui si inquadra l’intervento”. Lo dicono i tre portavoce di Sinistra Comune, Mariangela di Gangi, Luigi Carollo e Antonella Leto. “Ci sono dei limiti precisi stabiliti dalla legge, estremamente stringenti quando si tratta di minori. Inoltre, non siamo certi degli esiti cui possa approdare il diffuso atteggiamento criminalizzante nei confronti dei ragazzi in questo periodo, se non a un acuirsi del disagio sociale. Sembra che agli adolescenti – concludono – sia riservato un atteggiamento di censura, senza l’attenta analisi delle cause e delle situazioni contingenti necessaria a prevenire ed eventualmente risolvere situazioni di esclusione sociale e marginalità”. (ANSA).

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