L'importanza delle bonifiche | "Geologia in movimento" a Gela - Live Sicilia

L’importanza delle bonifiche | “Geologia in movimento” a Gela

Giuseppe Collura, presidente dell'Ordine dei geologi di Sicilia
Il sottosegretario Morassut inaugura il primo incontro nell'Isola. "Restituire ai cittadini suolo sano è un dovere"
SEMINARIO ONLINE
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GELA (CALTANISSETTA) – Il sottosegretario al Ministero dell’Ambiente Roberto Morassut in Sicilia per aprire i lavori del ciclo di incontri “Geologia in movimento”, dedicato ai Siti di interesse nazionale (Sin) nell’Isola. Il percorso approfondisce i temi delle bonifiche, dell’innovazione, del risanamento e del rilancio del territorio. Oggi alle 13 si è chiuso il primo di quattro incontri, tanti quanti sono i Sin in Sicilia; fra i partecipanti anche il generale Giuseppe Vadalà, commissario straordinario per la bonifica delle discariche abusive. Il seminario interattivo è stato organizzato dalla Società italiana di geologia ambientale (Sigea) con l’Ordine regionale dei geologi di Sicilia e RemTech Expo, e riunisce Sigea, RemTech, l’Ispra, il ministero dell’Ambiente, il commissario straordinario per la bonifica delle discariche abusive, la Regione Siciliana, l’Arpa Sicilia, il Comune di Gela e l’ordine dei geologi della Sicilia.

“Con oltre 160 mila ettari di territorio inquinato, pari a una volta e mezzo l’estensione dell’intera capitale d’Italia, il nostro Paese si trova ad affrontare una grande emergenza – avvisa il sottosegretario Roberto Morassut –. Restituire ai cittadini suolo sano è un dovere e un impegno prioritario per lo Stato e le Regioni. Vogliamo recuperare il territorio inquinato e dargli nuova vita, realizzando servizi, infrastrutture verdi, insediamenti industriali sostenibili di nuova generazione, attività produttive, impianti per la produzione di energia pulita. Per farlo stiamo lavorando per accelerare i tempi e snellire le procedure di bonifica, attraverso la necessaria riforma della parte del Testo unico dell’ambiente che riguarda le bonifiche. Inoltre abbiamo previsto l’aumento delle risorse pubbliche per finanziare gli interventi con i nuovi progetti Fondo sviluppo e coesione 2021-2027″.

Un problema, quello delle bonifiche, che “solitamente viene collegato solo ai rifiuti – dice Alberto Pierobon, assessore regionale all’Energia e ai Servizi di pubblica utilità –. E in molti casi in effetti la bonifica deriva da una mala gestio sui rifiuti o peggio, ma non è sempre così. Ritengo che la tematica vada collocata entro il disastro ecologico che viene portato dal cambiamento climatico e da eventi imprevedibili come bombe d’acqua, alluvioni, eventi atmosferici straordinari, come pure erosione, inquinamento ed esaurimento delle risorse. Il concetto di suolo va quindi pensato sulla base della compatibilità della vita umana su questa terra, attuale e futura. E bisogna ragionare non su concetti astratti – aggiunge – come i cosiddetti ‘quasi oggetti’, cioè natura, buco dell’ozono, l’effetto serra, gli embrioni congelati, i fiumi inquinati, gli Ogm. E ancora, non bisogna soffermarsi ad aspetti collegati solo al proprio territorio. Certamente bisogna intervenire a fronte dell’inquinamento che toglie terreno alla vita, ma va altresì cambiato il modo di vivere proprio per evitare questa distruzione continua. Occorre trovare un nuovo fondamento nella relazionalità umana che guarda al territorio senza pensarlo in termini egoistici e senza pensarlo in termini lontani, astratti. Quindi bene pensare ai problemi per così dire tecnico-operativi, come abbiamo, appunto, segnalato anche al governo di recente, ma sempre in questa visione complessiva”.

Daniele Baldi, coordinatore area tematica Sigea bonifica siti inquinati, fa presente che “oggi sono 41 i Sin, di cui 4 nella Regione Sicilia, presenti sul territorio nazionale per un totale di 161.250 ettari di aree a terra e a mare, il 65% delle quali pubbliche e il 35% private. Le aree Sin con procedimento amministrativo avviato corrispondono indicativamente alla metà del totale e, in queste stesse aree, il ministero dell’Ambiente ha approvato progetti di bonifica sul 14% della superficie mentre le aree con bonifica conclusa sono pari al 17%. La Sigea ha dunque dato vita a ‘Geologia in movimento’, un percorso diretto ad approfondire i temi delle bonifiche dei siti inquinati di interessa nazionale, analizzando gli aspetti innovativi per il risanamento ambientale del territorio per il suo rilancio urbanistico e sociale. Se pur il quadro odierno della bonifica dei siti inquinati è sicuramente più dinamico del passato, sia sul piano normativo che tecnico-applicativo, permangono ancora diverse criticità. In questo senso – conclude Baldi – una efficace condivisione delle idee e dei contenuti e un serio confronto sulle problematiche, molteplici e complesse nel contesto dei siti inquinati, è sicuramente un valido vettore per innovare e dare una spinta al risanamento ambientale dei nostri territori”.

“L’Ordine dei geologi della Sicilia ha inteso condividere questa iniziativa replicando un modello di convegno itinerante nella Regione Siciliana, di grande partecipazione, che due anni fa aveva come tema quello del rischio sismico – dice il presidente dell’ordine Giuseppe Collura –. In questo viaggio simbolico, il Sito di interesse nazionale di Gela è, tra tutti, sicuramente quello più emblematico: si inserisce in un contesto economico, sociale e ambientale ricco di contraddizioni, in cui mezzo secolo di attività industriale recentemente ormai dismessa pone come sfida la recente riconversione e la ripartenza di una nuova concezione di attività industriale. Il tutto rispetto al fondamentale bisogno di migliorare la qualità ambientale del territorio attraverso le attività di bonifica e recupero, rendendolo più attrattivo, condizione essenziale che sta alla base di una nuova ripartenza e di un nuovo modello si sviluppo economico e sociale”. Rivolgendosi ai colleghi, Collura afferma che “il tema dei Sin in Sicilia è di assoluto interesse professionale e di grande attualità per i geologi siciliani che già svolgono parte delle loro attività lavorativa nell’ambito della progettazione e del monitoraggio degli interventi di bonifica. L’interesse professionale si estende anche alla valutazione di tutte le complesse interazioni che i Sin hanno sugli aspetti di carattere urbanistico e ambientale, soprattutto a carico dei territori urbanizzati e sulle aree costiere adiacenti”.


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