CATANIA – L’inchiesta che sta facendo tremare Palazzo Minoriti e i salotti bipartisan della politica etnea è arrivata ad un punto importante. La Procura ha effettuato gli interrogatori dei consiglieri provinciali indagati e la decisione sulla possibile richiesta di rinvio a giudizio o di archiviazione, dovrebbe arrivare subito dopo Pasqua. L’accusa è di “truffa aggravata in danno dello Stato, in concorso con i datori di lavoro, per avere ottenuto indebiti rimborsi dalla Provincia Regionale, attraverso la simulazione del rapporto di lavoro o la falsa attestazione di mansioni e retribuzioni superiori a quelle effettivamente godute”. Ecco le contestazioni mosse dall’Ufficio guidato dal Procuratore Capo Giovanni Salvi, le indagini sono state eseguite dalla Guardia di Finanza del colonnello Francesco Gazzani.
Gianluca Cannavò del Pdl, legale rappresentante della cooperativa Euroservizi, di cui è presidente del cda dal 2001, ha ricevuto rimborsi si aggirano sui 6mila euro al mese. Secondo la Procura di Catania, Cannavò sarebbe stato, tra il 2001 e il 2004, impiegato di terzo livello con uno stipendio di 950 euro. Nel 2008, dopo l’elezione, sarebbe diventato impiegato di settimo livello con funzioni direttive. A lui viene contestato un presunto danno erariale di 240mila euro. “Sono sereno e fiducioso del lavoro dei magistrati”, è questo il commento a LiveSiciliaCatania, di Giancluca Cannavò. “Tutto si risolverà per il meglio. Lavoro – conclude Cannavò per la Euroservice dal 2001, molto prima di diventare consigliere provinciale”.
L’impegno politico del consigliere provinciale del Pd Antonio Rizzo è costato alla Provincia, soltanto nel 2011, quasi 70mila euro di rimborsi all’impresa edile “Geometra Paolo Basile”, datore di lavoro di Rizzo, che ha ricevuto 4.901 euro per i permessi di lavoro usufruiti dal consigliere durante il mese di dicembre 2010, 6.402 euro per il gennaio 2011 (delibera 87), 6403 euro a febbraio 2011, 6.402,56 euro a marzo(delibera 387), 6.166,64 ad Aprile (delibera 386), 6.166,64 a maggio, 6.047,92 a giugno, 5.692 euro a luglio (delibera 509), manca il dato di agosto, 6.403 euro a settembre, manca il dato di ottobre e 5.692 euro a novembre. La Procura contesta a Rizzo un presunto aumento di stipendio avvenuto nel gennaio del 2009 e un presunto danno erariale di 40mila euro. “Ribadisco -ha detto Rizzo a LivesiciliaCatania – la mia fiducia nella Procura della Repubblica. L’ho sempre pensata così e continuo a farlo anche in questa faccenda che mi riguarda personalmente. Sono convinto di poter fugare i dubbi sulla mia posizione. Posso riferire che, una volta volta finito il mandato consiliare, tornerò a fare il militante nel mio partito. Ho lottato contro gli sprechi, e mi pesa, in questa fase, passare come un approfittatore”.
Altro consigliere indagato è Antonio Danubio, capogruppo dell’Udc. La sua estate 2011 è costata alla Provincia 12.613 euro, che sono stati consegnati alla cooperativa presso cui Danubio risulta lavorare, la Consart. Il suo stipendio rimborsato sfiora i 4500 euro mensili con la punta di 4956 euro del mese di giugno. La Procura contesta a Danubio l’assunzione avvenuta il 27 febbraio del 2009 e un presunto danno erariale da 170mila euro. Il consigliere Danubio ha fatto che sapere nei giorni scorsi è stato sentito dai magistrati. In quella circostanza sostiene di aver esposto la propria posizione “con chiarezza e serenità, certo e fiducioso dell’operato della magistratura; al momento però non intendo rilasciare ulteriori dichiarazioni”.
Il consigliere Sebastiano Cutuli del Gruppo misto, risulta dipendente della ditta JeV ed ha usufruito, durante il 2011, di rimborsi che superano i 3mila euro mensili. La Procura contesta la data di assunzione, avvenuta nel 2010, come impiegato di terzo livello e un presunto danno erariale da 70mila euro.
Consolato Aiosa, Mpa, è dipendente della ditta “Aiosa Paolo di Paternò” che ha ricevuto 4.586 euro per i mesi di settembre ottobre 2011, 6.215 euro per i mesi di luglio agosto, 6.820 euro per marzo e aprile 2011 e 6.185 euro nei mesi di gennaio febbraio 2011. La Procura contesta un presunto aumento di stipendio e un danno erariale da 114mila euro. “Non mi sembra opportuno rilasciare alcuna dichiarazione pubblica. In coscienza, ritengo di avere tutti gli strumenti per dimostrare la mia totale estraneità ai fatti”.
Maurizio Tagliaferro, autonomista della prima ora, risulta dipendente della ditta Orazio Licciardello Insurance che ha ricevuto rimborsi che si aggirano intorno ai 2mila euro mensili. Secondo la Procura, con la sua assunzione avvenuta nel 2011, avrebbe provocato un danno erariale da 33mila euro. “Io mi sento tranquillo -spiega Tagliaferro a LivesiciliaCatania- ho piano fiducia nel lavoro dei magistrati. Ma non ritengo opportuno entrare nel merito della questione, anche per rispetto di chi attualmente sta svolgendo le indagini”.
Trattandosi di indagini preliminari, bisogna evitare di giungere a conclusioni affrettate. Le ipotesi d’accusa sono in corso di verifica.