CATANIA – E’ stata iscritta nel registro degli indagati la donna che alla guida della sua Opel Corsa lungo la SS 683, lunedì scorso, avrebbe causato il sinistro costato la vita alla giovane mamma caltagironese, Stefania Scaglia, 35 anni madre di tre figlie, due delle quali coinvolte insieme al marito nel terribile incidente. Sono ore di attesa e di grande dolore nella città di Caltagirone dove la notizia della morte della giovane donna ha scioccato l’intera comunità. Ore di apprensione per le condizioni di una delle due figlie e del marito della donna entrambi trasferiti a Catania dopo essere stati stabilizzati nel nosocomio di Caltagirone.
Il marito, S. F. è ricoverato presso l’Ospedale Policlinico di Catania, seppur in prognosi riservata, dalla famiglia ci giungono notizie di un seppur lieve miglioramento dell’ematoma celebrale che non poco sta facendo preoccupare i medici che 24 ore su 24 monitorano il suo stato di salute. La figlia più piccola dei coniugi, per i quali i medici avevano deciso subito dopo l’arrivo in ospedale a Catania il trattamento del coma farmacologico, ha iniziato, nella giornata di ieri, le procedure di risveglio. La condizione dell’altra figlia, ricoverata presso l’Ospedale Gravina Santo Pietro di Caltagirone non destano alcuna preoccupazione, il ricovero perdura solo in funzione di accertamenti di rito promossi dai medici del nosocomio.
E’ stato fissato per le prossime ore l’esame autoptico sul corpo di Stefania Scaglia. La decisione assunta dal magistrato Antonia Sartori si è resa necessaria per il corretto prosieguo delle indagini nelle quali, pur mancando solo la comunicazione ufficiale, risulterebbe essere iscritta nel registro degli indagati la donna che quella sera a bordo della sua Opel Corsa avrebbe causato l’incidente.
Stefania in queste ore sui social viene ricordata da amici e parenti per la sua bontà e la sua abnegazione alla famiglia e alla cura dei suoi cari. A stringersi attorno al dolore della famiglia anche le amiche della figlia adolescente che in queste ore non stanno facendo mancare affetto e vicinanza alla giovane che quel giorno non si trovava in auto con i suoi cari.
