CATANIA. “Ci costituiremo parte civile, non c’è alcun dubbio”. Lo ha annunciato a LiveSiciliaCatania, Antonina Liotta, commissario straordinario della Provincia regionale etnea, commentando la richiesta di rinvio a giudizio, in merito ai presunti rimborsi illegittimi, ai danni di tre consiglieri provinciali uscenti. “Domani – ha aggiunto- darò incarico all’avvocatura affinché possa procedere in tal senso”. La linea della Liotta è quella, dunque, della fermezza: “La Provincia – ha spiegato il Commissario- si costituirà in tutti quei procedimenti che riguardano il mal funzionamento della macchina amministrativa, qualora si andasse a processo, faremo lo stesso nel procedimento Nuova Ionia”. Nello specifico dell’inchiesta sui rimborsi, la Liotta ha fatto inoltre sapere: “Dal canto nostro avevamo già sospeso ogni rimborso. Sin dall’inizio dell’inchiesta, e indipendentemente da suo esito, ci eravamo assunti la responsabilità di non pagare. Almeno da un lato – ha sottolineato- abbiamo evitato ulteriori danni per le nostre casse”. Si dice lo stesso “sereno” Gianluca Cannavò, uno dei tre consiglieri per i quali la Procura ha richiesto il rinvio a giudizio per truffa aggravata. “È giusto – riferisce l’ex consigliere provinciale – che la Magistratura espleti il proprio lavoro. Chi conosce la mia storia personale, politica e lavorativa – aggiunge- sa benissimo che non c’entro nulla con queste accuse. Lo dimostreremo nelle sedi opportune”. Gianluca Cannavò si era già dimesso il 6 Marzo di quest’anno a seguito della richiesta d’interrogatorio in merito alla medesima inchiesta: “Ho sentito il dovere di dimettermi -spiega oggi- appena ho ricevuto l’avviso di garanzia e prima ancora prima di qualsiasi richiesta di rinvio a giudizio. Non appena avrò chiarito la mia posizione giudiziaria, penserò se ritornare o no a fare politica”.
Esprime, invece, soddisfazione Maurizio Tagliaferro per il quale è stata richiesta l’archiviazione da ogni accusa: “Ho avuto sempre piena fiducia nel lavoro della magistratura. Tutta questa vicenda è stata comunque una sofferenza per me e pera tutta la mia famiglia. Nonostante la buona notizia di oggi, non farò più politica. Continuerò a svolgere il mio lavoro. Sono comunque dispiaciuto – ha fatto sapere- per quei colleghi per i quali è stato richiesto il rinvio a giudizio, ma se hanno sbagliato devono pagare”. Tira una boccata d’ossigeno anche Consolato Aiosa: “Ho sempre riposto grande fiducia nella magistratura e nelle istituzioni. I dati forniti hanno dimostrato la mia estraneità a ogni tipo d’illecito. Sapevo che era una questione di tempo. Una cosa è certa: Non ho mai approfittato della politica. Voglio ringraziare la mia famiglia, i miei amici, che mi sono sti vicini lungo in quest’anno. Loro sapevano che non ho mai utilizzato la politica per fini scorretti. Continuerò la mia esperienza politica nell’Mpa e a servizio del territorio. Tutto questo –conclude con una battuta distensiva- in attesa di sapere cosa farò da grande”. Mentre il consigliere democratico Antonio Rizzo fa sapere: “Sono felice, ora guarderò avanti con particolare attenzione al lavoro e alla mia famiglia”.
Antonio Danubio da parte sua ribadisce di non aver ricevuto, sinora, alcuna notifica da parte della Procura, per cui preferisce non commentare la vicenda.
Infine, LiveSiciliaCatania ha tentato di entrare, senza successo, in contatto con Sebastiano Cutuli per una replica.