PALERMO – Un’opera completata nel 2007 e costata 3,5 milioni di euro di fondi europei. Un’infrastruttura digitale pensata negli anni Novanta per proiettare Palermo nel futuro, ma che è rimasta inutilizzata fino a oggi. Palazzo delle Aquile si appresta a rimettere (o meglio, mettere per la prima volta) in funzione il suo anello telematico, ossia 33 chilometri di fibra ottica in banda larga che collegheranno almeno inizialmente una decina di uffici della città ma che, in prospettiva, potrebbero far viaggiare a 100 Megabit dati e informazioni di ogni ente pubblico, semplificando la vita dei cittadini e producendo enormi risparmi.
Mentre il governo Renzi annuncia l’accordo con Enel per portare in tre anni l’internet ultra veloce in 224 città italiane, fra cui anche il capoluogo siciliano, pochi sanno che Palermo da anni è pronta alla sfida digitale, seppure l’anello telematico non sia praticamente mai entrato in funzione. Si tratta, per intenderci, di una autostrada per i dati e le informazioni che porterà la velocità di connessione dai 4 Megabit attuali ai 100, ossia 25 volte in più, consentendo risparmi ed efficienza. La città ad oggi conta già su una rete che collega 160 scuole per la videosorveglianza, sulla fibra ottica dell’anello e presto punterà anche sulla tecnologia radio.
Un complesso di innovazioni che potrebbero avere, potenzialmente, innumerevoli impieghi: dalla videosorveglianza contro le discariche abusive a quella sulle corsie preferenziali, dal monitoraggio ambientale a quello della mobilità per sapere se un autobus è in ritardo. Per non parlare del fatto che altri enti, come per esempio la Regione che conta numerose sedi istituzionali, potrebbero con una spesa relativamente piccola collegarsi all’anello telematico in tempi brevi.
Perché Palermo, per una volta, si scopre all’avanguardia. Negli anni Novanta l’avvento del metano portò alla dismissione della vecchia rete del gas e il Comune, all’epoca, decise in controtendenza rispetto al resto del Paese di puntare sulla fibra ottica, che oggi invece sembra essere tornata di moda con i colossi del settore (Fastweb e Telecom su tutti) che stanno investendo ingenti somme. Un mercato dalle grandi prospettive, tanto da aver allettato anche Enel (con Vodafone e Wind) che può contare su una rete praticamente capillare in tutto il territorio, anche quello di più difficile accesso per gli operatori della telefonia.
A Palazzo Galletti, sede dell’assessorato all’Innovazione tecnologica, il capoarea Gabriele Marchese è al lavoro da mesi e i primi risultati già si vedono: lo scorso 23 marzo è stato attivato l’anello telematico al Polo tecnico di via Ausonia e a seguire arriveranno anche Palazzo delle Aquile, la Fiera del Mediterraneo (che ospiterà gli uffici del Prg), ma anche i Tributi, l’Elettorato e la Ragioneria generale di via Roma. In pratica tutti gli uffici con maggiore afflusso di pubblico o che hanno necessità di inviare file a volte di grandi dimensioni come cartine e planimetrie, che godranno di mail e connessioni più veloci. Rimettere in funzione l’anello è costato meno di 100 mila euro, grazie ad alcuni piccoli interventi di ripristino. L’infrastruttura prevede sei nodi primari di interworking e nove direttrici per un totale di circa 33 chilometri di fibre ottiche che, per 26 chilometri, sono state posizionate nelle vecchie condutture del gas, dismesse a seguito della metanizzazione.
L’appuntamento è fissato a maggio quando, in occasione di un convegno, l’amministrazione comunale presenterà tutte le novità, anche se alcune indiscrezioni già filtrano. L’obiettivo a lungo termine sarebbe quello di collegare i comuni più vicini a Palermo, estendendo i servizi telematici, ma a breve termine si potranno già muovere i primi passi con il Pon Metro in costa Sud e con l’attivazione del wi-fi gratuito. Attualmente il wi-fi è già funzionante in 14 piazze cittadine, ma per questo servizio il Comune paga tra i 6 e i 7 mila euro per l’installazione e in più un canone di 600 euro al mese per ogni punto. Con l’anello telematico, l’amministrazione avrebbe invece il wi-fi velocissimo e a costo zero per le proprie casse e potrebbe utilizzare le somme risparmiate per altri interventi nel campo dell’innovazione. Per non parlare del fatto che il wi-fi alla Ragioneria generale, tanto per fare un esempio, “coprirebbe” anche la Vucciria: un modo per offrire servizi anche ai turisti.
“Il Comune di Palermo – hanno dichiarato il sindaco Leoluca orlando e l’assessore alle Innovazioni , Gianfranco Rizzo – sta allestendo importanti interventi di carattere strutturale sui servizi a banda larga, con dorsali ad un Gbit, sia in fibra ottica, mediante l’attivazione di un vero e proprio anello telematico intracomunale, che vedrà entro l’anno il collegamento di almeno dieci importanti uffici comunali, sia su reti radio a larga banda, che già connettono oltre 160 scuole. Queste infrastrutture permetteranno di aumentare il livello di efficienza interna della macchina comunale velocizzandone i flussi di dati, la disponibilità di servizi in rete, il livello di sicurezza urbana, ma anche i diritti di cittadinanza digitale e l’accesso on line ai servizi da parte dei cittadini. Grazie a questa infrastruttura – continuano il sindaco e l’assessore – , sarà inoltre possibile l’attivazione di servizi wi-fi che consentiranno l’accesso, aperto 24 ore su 24, ai servizi comunali on linee e un accesso contingentato verso internet. Ovviamente. la disponibilità di accesso alla rete via wi-fi permetterà di aumentare la qualità di accoglienza verso tutti coloro che visitano Palermo”.
I soldi promessi da Roma, che in altre città serviranno a portare la fibra ottica, a Palermo potrebbero essere impiegati invece per allargare la platea dei servizi già esistenti, a vantaggio anche delle imprese, con il capoluogo siciliano che per una volta si fa trovare pronto alla sfida.