PALERMO – Imparare l’italiano, da sempre, rappresenta un’impresa complicata per chi ha scarsa dimestichezza con le lingue latine. Michael Schumacher, solo per citare un illustre esempio, ai tempi della Ferrari impiegò dieci anni prima di cominciare ad articolare pensieri e concetti nella lingua di Dante. A questa regola non sfugge neppure l’attaccante danese del Palermo Simon Makienok.
Il centravanti, sul proprio blog ufficiale, racconta le difficoltà incontrate durante queste prime settimane della sua esperienza in Sicilia: “Ho già appreso tante nuove parole, frasi e opinioni. In Italia si parla solo italiano, a differenza di altri corsi di lingua, nei quali se c’era qualcosa che non capivo me la traducevano in inglese, qui tutto deve essere fatto in italiano perché secondo l’insegnante è il modo migliore per apprendere una lingua”.
“Ci sono altri sei compagni che studiano la lingua e vengono da Costa Rica, Brasile, Danimarca, Svezia e Serbia. Altri giocatori – ammette Makienok – sanno più lingue perché hanno giocato in più campionati, io di questo non posso vantarmi. Tutto sommato la lezione è andata bene, credo di aver capito tutto, ho usato il traduttore solo un paio di volte. Mi sono confuso solo quando ho detto ‘mangiare la palla’ invece che giocare la palla”.