Il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, ha incontrato oggi a Palermo – a Palazzo d’Orleans – i rappresentanti delle forze dell’ordine che ieri mattina sono stati impegnati nel contenimento della protesta degli studenti. “Alla vigilia della festività natalizia – ha detto Lombardo – é giusto rendere il doveroso merito alla Polizia di Stato, ai Carabinieri e alla Guardia di Finanza, per il loro impegno quotidiano al servizio delle istituzioni. Grazie alla professionalità e all’impegno delle forze dell’ordine una situazione potenzialmente grave è stata contenuta a salvaguardia dell’ordine pubblico e delle sedi istituzionali”. “Anche i giovani che hanno manifestato ieri meritano attenzione e comprensione – conclude Lombardo – poiché è chiaro a tutti che la loro protesta è legata alla richiesta di un futuro migliore, di certezza dei diritti per chi vuole studiare e impegnarsi nella vita. Non dobbiamo commettere l’errore di cancellare questi valori a causa del comportamento scellerato di un manipolo di facinorosi”.
La protesta studentesca a Palermo continuerà “a oltranza” anche dopo l’approvazione della riforma Gemini. Lo assicurano gli studenti del coordinamento universitario formato dalle facoltà di Lettere, Agraria e Scienze matematiche e i ragazzi delle superiori del movimento studenti medi ma anche della rete dei collettivi che proseguiranno nell’opposizione al governo Berlusconi. Sarà abbandonata però la formula dell’occupazione. Oggi metteranno da parte questa forma di protesta tutte le scuole e la facoltà di Lettere. “Se disoccupiamo non è perché non vogliamo passare qui le feste – spiega Giorgio Martinico, leader della protesta universitaria e studente di Lettere – ma perché catalizzerebbe poco l’attenzione della gente. Abbiamo ancora bisogno di scendere in piazza”. Più tardi gli studenti si riuniranno per fare il punto della situazione sia rispetto alla manifestazioni di ieri sia sulle prossime forme di protesta. All’interno della facoltà di Lettere già opera un laboratorio sull’autoriforma. “Vogliamo che il cambiamento parta dal basso, ascoltando le richieste degli studenti – prosegue – Abbiamo intenzione di ribaltare il rapporto tra professori e studenti facendo sentire la nostra voce e non subendo soltanto le decisioni che ci vengono imposte dall’alto”. La protesta si sposterà quindi sul fronte dell’opposizione al governo. “I continui tagli alle risorse all’istruzione operati anche dalla Regione – conclude – ci impongono di continuare l’opposizione a un’amministrazione cieca e poco lungimirante che vuole solo eliminare le nostre chances di futuro”.