PALERMO – Il collegato? Per il momento resta fermo, in attesa delle notizie da via Notarbartolo. A Sala d’Ercole, oggi, sono giunte le nubi del mancato giudizio di parifica. L’udienza per il nuovo “tentativo” di approvazione del bilancio è fissata per il 19 luglio. E adesso sono in tanti a chiedersi quale riflesso potrà avere la presa di posizione della Corte dei conti anche sulla travagliata “Finanziaria-bis” in discussione a Sala d’Ercole.
Discussione si fa per dire, ovviamente. Perché anche oggi i deputati – pochissimi tra gli scranni dell’Aula – sono rimasti “a lavoro” per una quarantina di minuti in tutto. Compresa la lunga lettura del verbale della seduta precedente.
Come detto, però, anche sul Parlamento si sono abbattuti, come era prevedibile, gli effetti della storica decisione dei magistrati contabili. E il presidente dell’Ars Ardizzone ha già previsto una “seduta speciale” per il prossimo 10 luglio. Ultimo giorno utile, per il governo, per la presentazione delle proprie “controdeduzioni” alla Corte dei conti.
Ma nella seduta di oggi, diversi deputati hanno chiesto di anticipare questo confronto con l’esecutivo: prima della riunione con i magistrati contabili il parlamento vorrebbe ascoltare il governo e contribuire a chiarire i dubbi sollevati dalla Corte. “Il governo venga già domani o giovedì e si confronti con l’Ars” ha chiesto ad esempio il presidente della Commissione bilancio Vincenzo Vinciullo. Una richiesta condivisa dal portavoce di Sicilia Futura Michele Cimino: “Se il 10 luglio il governo deve venire in Aula quando tutto è concluso, può anche farlo per iscritto. Serve un confronto”. Confronto che non ci sarà. Perché l’Ars alla fine ha deciso comunque di aggiornarsi al 10 luglio. Nonostante un nuovo richiamo di Cimino: “E’ chiaro che le decisioni del governo avranno delle refluenze anche sul collegato”. Un testo che resta lì, sospeso. E non avanza di un millimetro. E possibili effetti della mancata parifica sulla Finanziaria-bis sono stati segnalati anche dal deputato Mpa Giovanni Greco: “Bisogna riesaminare uno per uno gli articoli del collegato – ha detto – eliminando tutte le norme che non hanno una copertura certa, anche perché la Corte – ha aggiunto – ha già contestato le entrate di 22 milioni legate all’operazione immobiliare del Fondo pensioni”.
Altro tema legato al giudizio di parifica, quello della Sanità. Il deputato del Movimento cinque stelle Francesco Cappello, che nei giorni scorsi ha polemizzato con l’assessore Gucciardi, è tornato sull’argomento: “I rilievi della Corte sulla rete ospedaliera – ha detto – sono di una gravità inaudita. E le responsabilità saranno anche di quei componenti della commissione Salute che hanno espresso parere favorevole al Piano. Il governo – prosegue – venga indotto a fermarsi”.
Ma nella breve seduta d’Aula di oggi sono entrati anche gli altri temi che stanno scandendo le ultime giornate in Sicilia. A cominciare dal caos incendi. Duro l’affondo del deputato regionale del Pd, Pino Apprendi: “Il governo – ha detto – è responsabile di non avere attivato in tempo le strutture di cui dispone. L’avvio dei Forestali per la pulizia del sottobosco ad esempio – ha aggiunto Apprendi – è avvenuto in ritardo. È inaccettabile che nessuno paghi politicamente per quanto sta accadendo. I danni ammontano già a centinaia di milioni, aziende agricole sono in ginocchio”. Proprio per far fronte a questi danni, Vinciullo ha chiesto che si lavori a un disegno di legge che crei un “Fondo unico per il ristoro dai danni provocati dagli incendi. Non possiamo – ha concluso il presidente della Commissione bilancio – stare a guardare”.