SANTA CROCE CAMERINA (RAGUSA) – Un machete e due catene ritrovate sul luogo della rissa, accanto al corpo senza vita di Mohamed Anwer Debich, il tunisino di 21 anni ucciso sabato scorso a Santa Croce Camerina durante una rissa scoppiata in via Garibaldi.
Tre le persone fermate finora, con accuse diverse, due fratelli di 22 e 25 anni e di un giovane di 28 anni, tutti tunisini. A sferrare il colpo mortale che ha ucciso Mohamed Anwer Debich sarebbe stato il 22enne. Per lui l’accusa è di omicidio. Il fratello 25enne deve rispondere di omicidio in concorso. Quest’ultimo sarebbe stato colpito alle spalle con un machete dal 28enne, accorso in aiuto della giovane vittima. Per lui, per fortuna, solo ferite lievi. Il 28enne, invece, dovrà rispondere di tentato omicidio.
I tre fermati sono stati condotti nel carcare di Ragusa, in attesa dell’udienza di convalida, già richiesta dal sostituto procuratore Santo Fornasier. L’arma del delitto, probabilmente un coltello, non è stata trovata. Accanto al cadavere invece c’erano il machete e le catene. Intanto, il gruppo di “Sud chiama Nord” di Vittoria ha chiesto al prefetto maggiore presenza di uomini e mezzi. Il vicepresidente della Commissione regionale antimafia, Ismaele La Vardera, ha preannunciato un’interrogazione all’Assemblea regionale siciliana.